Cori razzisti e curva (forse) chiusa: niente di nuovo sotto il sole

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Dopo i cori razzisti rivolti a Koulibaly domenica a Bergamo, la curva Nord della Dea è stata sanzionata dal giudice sportivo. Il gennaio calcistico continua nel segno della discriminazione

Subito sanzionati i cori razzisti intonati domenica durante Atalanta-Napoli e diretti al centrocampista degli azzurri Kalidou Koulibaly. La curva Nord Pisani resterà chiusa per una gara casalinga, con l’esecuzione della sanzione sospesa per un anno a meno che la cosa non si ripeta: dagli spalti durante la gara era volata anche una bottiglietta.

L’episodio si assomma a quanto di simile già accaduto al Sant’ Elia il 6 gennaio: durante Cagliari-Juventus, numerosi furono i dissensi a Blaise Matuidi, che denunciò il fatto chiaramente udito da tutti attraverso il suo profilo su Twitter: “Non posso lasciar correre senza reagire”, le sue parole.

I tifosi orobici si erano già macchiati di un’ altra vicenda, più sottile, all’insegna della discriminazione. Durante la partita disputata al San Paolo per la Coppa Italia, avevano esposto uno striscione ritraente Cesare Lombroso, il medico veronese che assecondava, in base alla forma del cranio, l’inferiorità dei meridionali, avallandone così la strage da parte dell’esercito sabaudo. Un riferimento colto e astuto, anche più subdolo.

Purtroppo, niente di nuovo sotto il sole. Malgrado il progresso avanzi in ogni settore, quello della parità razziale e dei diritti umani rimane sempre inesorabilmente indietro. E non basteranno, ahinoi, la più salata delle multe e la più severa delle sanzioni: sfortunatamente, certe conquiste non hanno costo.

Daniela Russo