Se scrivi Juventus-Napoli, poco importa se si tratta di campionato o Coppa Italia, la prima cosa, anzi la prima persona che ti viene in mente è Gonzalo Higuain. Non è per sminuire la partita – che in questo caso è la semifinale d’andata di Tim Cup – ma il Pipita è, ancora, il giocatore più atteso dei 22 che scenderanno in campo allo Juventus Stadium martedì sera.
Bianconeri e azzurri si sfidano per la seconda volta in questa stagione ed è la prima di tre gare che andranno in scena in poco più di un mese (semifinale di ritorno e ritorno di campionato, entrambe al San Paolo). Ad ottobre, fu proprio Higuain a decidere la super sfida e a regalare i tre punti alla sua nuova squadra. L’auspicio dei tifosi bianconeri è che l’argentino trascini i suoi alla finale di Roma, mentre quello dei napoletani è ovviamente l’opposto.
Intanto, né Sarri né Allegri vogliono lasciare nulla al caso e preparare la gara al meglio. Il tecnico bianconero continua con il 4-3-1-2 e non fa sconti a nessuno: in campo i titolarissimi. Cambia totalmente la difesa rispetto alla gara con l’Empoli che vede il rientro di Chiellini e Barzagli al centro e Asamoah e Lichsteiner sulle fasce. A centrocampo, non convocati Marchisio e Sturaro (trauma contusivo al ginocchio destro per il primo e risentimento ai muscoli dell’addome per il secondo), spazio ancora a Khedira e Pjanic. Cuadrado, Dybala, Mandzukic e ovviamente Higuain davanti.
Per Sarri quella dello Stadium, la prossima di Serie A con la Roma e il ritorno di Champions contro il Real Madrid sono le tre partite più importanti della stagione. Arrivati a questo punto, gli azzurri non possono più sbagliare anche se quella contro i bianconeri è una sfida che si può “aggiustare” al ritorno al San Paolo. Forse anche per questo che l’allenatore toscano vara un massiccio turnover, facendo rifiatare gente come Hamsik e Callejon.
Comunque vada a finire tra Juventus e Napoli si tratterà solo di un arrivederci. Il 5 aprile si scende in campo al San Paolo e allora solo una delle due strapperà il pass per la finale dell’Olimpico.
Paola Moro
