Conte, il “mal d’Italia” è colpa della zarina

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“Ho nostalgia dell’Italia e credo proprio che ci tornerò”: così Antonio Conte qualche giorno fa dichiarava in un’intervista. E i tabloid inglesi ormai sono sicuri della sua partenza da Londra a fine stagione. Ma non è certo solo la mancanza del suolo patrio a far da padrona in questa probabile decisione: la verità è che tra il tecnico italiano e Abramovich le tensioni sembrerebbero irrisolvibili.

Più correttamente con Marina Granovskaia, la donna più potente del calcio inglese, braccio destro del ricco imprenditore russo e presenza “ingombrante” nel Consiglio d’ Amministrazione del Chelsea. Sua è l’ultima parola sulle decisioni aziendali ed a lei il merito di far quadrare i conti: cosa che nel calcio, si sa, non spesso paga perchè sovente vince chi ha i giocatori più forti per i quali bisogna spendere. E chi meglio di Antonio Conte è consapevole di ciò, lui che per i medesimi motivi ruppe con al dirigenza bianconera?

Dopo la sconfitta casalinga contro il City di Guardiola, il rapporto pare irrecuperabile, sebbene sappiamo tutti quanto il calcio offra scenari facilmente sovvertibili. Conte potrebbe già essere sul mercato degli allenatori e puntare per l’appunto al ritorno in Italia. Resta il vincolo contrattuale, che lo porterebbe a pagare una pesantissima penale ma che conta di poter risolvere a giugno con un opportuno accordo in modo da rescindere con 12 mesi di anticipo.

Molti club in auge sarebbero contenti di essere guidati del brillante allenatore nostrano. E, se veramente decidesse di rientrare a casa, crediamo sarebbe accolto a braccia aperte: la sua presenza non è mai banale.

Daniela Russo