“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” bisogna prendere in prestito la canzone di Venditti per raccontare la storia di Spalletti alla Roma. Un amore mai nascosto quello dell’allenatore toscano per squadra e città, un legame mai negato, nemmeno quando prese la decisione più difficile: rassegnare le dimissioni. Non fu un addio ma un arrivederci, lo stesso pronunciato lo scorso gennaio da Rudi Garcia. Saluto al miele con un retrogusto amaro quello riservato dall’allenatore francesce all’ambiente romano. Luciano e Rudi: due strade, le loro che si sono incrociate, sfiorandosi sulla via che porta al centro sportivo Fulvio Bernardini.
In cinque partite con mister Spalletti alla guida, i giallorossi hanno ottenuto 10 punti, come 10 sono i principali cambiamenti che il Toscano ha apportato a Trigoria:
1- Nuovi arrivi nello staff tecnico tra cui Marco Domenichini e Daniele Baldini.
2- Sono trascorsi 26 giorni da quando l’allenatore è arrivato e solo lunedì ha concesso ai giocatori una giornata di riposo. Una sola parola d’ordine: lavoro.
3- Doppie sedute di allentamento si susseguono durante la settimana, tanta tattica e attenzione alla fase difensiva (uno dei tasti dolenti dell’ultima gestione Garcia).
4- La Roma ha cambiato modulo di gioco e nuove posizioni sono state assegnate ai calciatori. Sarà una coincidenza, ma Radja Nainggolan ha trovato il primo gol in questa stagione proprio nel nuovo ruolo.
5- I nuovi acquisti hanno migliorato la rosa della Roma. Zukanovic, El-Shaarawy e Perotti contano complessivamente in tre sfide giocate tre assist e tre reti, che hanno contribuito a portare a casa punti importanti.
6- A Trigoria è cambiata anche la comunicazione. Il mister ha messo in chiaro molti aspetti e tra questi ne risalta uno: niente più alibi se nelle partite non si ottiene il massimo.
7- A mutare è stato anche lo spirito con cui vengono affrontate le conferenze stampa, durante le quali il mister è “un fiume in piena”. Ultimo aneddoto menzionato quello del “topino” che si aggirerebbe, a suo dire, per il centro sportivo riferendo malamente le notizie al di fuori.
8- Il tecnico giallorosso ha precisato che ognuno deve attenersi al suo ruolo: sta a lui decidere gli undici titolari di gara in gara, quindi niente malumori ma tutti pronti a scendere in campo. Lui stesso ha raccontato di aver fatto scrivere a ogni elemento della squadra quale formazione ritenesse meritevole di giocare per mostrare la difficoltà della scelta cui è sottoposto ogni volta.
9- La profonda conoscenza di mister Spalletti della città e della tifoseria gli consente di gestire al meglio i rapporti con l’ambiente, non considerato da lui un “problema” come spesso viene definito.
10- La fiducia acquisita dalla squadra. Con lui al comando, ha ottenuto tre vittorie consecutive agevolando la corsa al terzo posto che consentirebbe l’accesso ai preliminari di Champions.
Quale posizione occuperà la Roma a fine Campionato è impossibile da stabilire, ma nell’incertezza c’è una certezza e porta il nome di Luciano Spalletti.
Chiara Vernini