Com’è cambiata la Roma: era tutto necessario?

Tutte le operazioni di mercato della Roma: tra giovani acquisti e cessioni redditizie ma dolorose, la tifoseria si aggrappa alle certezze

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Caro Direttore…   Mi piacerebbe cominciare così un’ipotetica lettera da inviare alla dirigenza giallorossa, perchè dopo i fasti di Roma Barcellona tutto il popolo romanista ha cavalcato con entusiasmo una sorta di rinascita collettiva.
Main Sponsor e mica il primo che passa (Qatar Airwais), un back sponsor di tutto rispetto (Hyundai) ed un accordo con un noto pastificio (La Molisana, della famiglia Ferro) per rafforzare il concetto: la Roma punta in alto.

Chiuso il campionato l’inizio del mercato è apparso a tutti molto intrigante: Ante Coric centrocampista della Dinamo Zagabria, accostato come caratteristiche un po’ a Modric e un po’ a Rakitic sembra essere il profilo perfetto, non costa come i due campioni appena citati ma i giovani di prospettiva sono sempre un investimento, come neolaureati nelle grandi del calcio è giusto ragionare più sulle qualità e meno sui nomi. D’altronde abbiamo un DS che ha fatto la fortuna del Siviglia e di tantissimi giocatori che ora si vantano di essere grandi professionisti.
Appena due giorni dopo il DS giallorosso annuncia l’acquisto di Ivan Marcano, un difensore a parametro zero che andrà a creare numero in una rosa che quest’anno potrà battersi con maggior convinzione.

Tra mercato e aggiornamenti societari la Roma si candida tra le regine d’estate, la notizia del pareggio di bilancio, l’uscita dalla black list e l’adeguamento al fair play finanziario mettono la società in una condizione di totale tranquillità, i quasi cento milioni arrivati dalla Champions fanno sognare i tifosi e le mosse in entrata sembrano confermare le dichiarazioni dello stesso DS e del Presidente che rassicurano la piazza :“Non abbiamo nessuna necessità di vendere, i Top Players resteranno in Rosa, la squadra dovrà essere competitiva!”

Caro Direttore…
è qui che volevo arrivare.
Dopo Coric e Marcano, arrivano di prepotenza anche Pastore, Kluivert e Cristante, una deviazione un po’ sospetta con l’affare Mirante ma dopo la cessione di Skorupski sembra si sia studiato un bilanciamento più esperenziale come seconda scelta, tanto per dare più solidità alla porta.
Poi arriva il colpo al cuore. Sì, perché per quanto fattibile in un’ ottica economico/finanziaria ( ma tutti sappiamo che i motivi della trattativa sono stati viziati da situazioni ben più profonde), la cessione di Nainggolan ha di colpo annullato tutti gli acquisti in entrata creando dubbi e perplessità su quella che all’unanimità era considerata la pietra miliare del centrocampo.


L’addio del centrocampista belga non diventa un gap solo a livello tattico, ma anche sul piano “sentimentale”, emotivo, di attaccamento alla maglia, cuore, grinta, ecco il Ninja per la piazza rappresentava tutto questo ed a ben vedere sia per lui che per i tifosi questo strappo è stato dolorosissimo.
Per quanto contestata e disapprovata dai più alla fine le sirene del mercato sembravano molto più allettanti, sebbene e mi permetto di sottolinearlo le contropartite tecniche arrivate a Roma nell’affare Nainggolan non fossero proprio da prima pagina: Davide Santon e Niccolò Zaniolo.
Se sul secondo si capisce la tattica della plusvalenza – ed a ragione viste le performance all’Europeo – sul primo si è palesato un dissenso piuttosto marcato, le caratteristiche del giocatore non si accostano molto al profilo tattico della Roma e, diciamolo, sia tifosi che addetti ai lavori il profumo del talento un po’ lo sentono, ma si accorgono anche e spesso a cosa si riferiva Dante all’ingresso dell’Inferno…“Lasciate ogni speranza…”

Caro Direttore…
Le critiche si sa, se ben argomentate sono più costruttive che fastidiose ed a volte inducono chi le riceve verso nuovi obbiettivi, volti alla risoluzione di una problematica.
Ecco allora che spuntano nomi nuovi ed interessanti per il centrocampo: prima Fabian Ruiz del Betis Siviglia, poi Ziyech, poi il dietro front di Malcom che sulla scaletta dell’aereo diretto a Fiumicino decide per il Barcellona e le dichiarazioni dell’agente del giocatore su una fantomatica “ripicca” per aver concluso l’affare Fuzato con un’altra dirigenza non ci hanno fatto fare una bella figura.
Ma siamo un popolo ottimista e tendiamo a fidarci della dirigenza, così mentre il Mondiale dichiara la superiorità della Francia ecco che la rosa subisce un altro colpo al cuore.
Alisson è un nuovo giocatore del Liverpool, certo, la coerenza eh! Nessuna necessità di vendere eh?? Per una volta che la Roma trova un portiere degno di questo nome, di fronte ad un’offerta irrinuciabile perché rinunciare?????
Ma non cercavamo un centrocampista? Lì, diciamo la verità, la fiducia ha vacillato e pure tanto, l’idea di creare una squadra competitiva vendendo pezzi pregiati che costituivano le fondamenta di un gruppo solido, no, non è sembrata una mossa molto furba…decisamente,
perchè Alisson… E mo?

Il mercato entra nel vivo, e mentre a Torino sbarca un certo Cristiano Ronaldo, dopo i vari Emre Can, Cancelo, Perin, Pjaca ed il ritorno di Bonucci, a Milano arrivano Higuain e Caldara, all’Inter oltre a Nainggolan possono vantarsi di sfoggiare De Vrij, Asamoah, Joao Mario e alla Lazio Lotito si tiene stretto Milinkovic, la Roma tirando le somme aggiunge alla Rosa Bianda e Pastore e sostituisce in porta “O’ Muso” con un Olsen che si scoprirà poi non essere all’altezza della Serie A italiana, tanto da dover puntare sul su citato Mirante per arginare le mancanze di un professionista inesperto e in formazione dal più grande dei preparatori ( santo Savorani subito!!!!).
Visti i nomi, tutti, sinceramente un dubbio può venire?

Caro Direttore…
la Roma giocherà su tre fronti e grazie al Basilea che ci ha garantito la seconda fascia in Champions avrà la fortuna di non incontrare subito i Top Club (anche se il Liverpool… non lo dice ma c’è, sicuro!!).


A conti fatti, ad oggi, le uniche certezze che rimangono alla squadra (con il 4-3-3 voluto fortemente da Di Francesco, un Pastore che stenta ad adattarsi, un Santon che si fa prendere in giro da Bale ed un Marcano indeciso sulle entrate) portano i nomi di Dzeko, Manolas che sottolineiamolo, ha rifiutato la cessione mostrando un fortissimo attaccamento alla maglia , Fazio, Florenzi, De Rossi, Strootman, Pellegrini, Kolarov, Perotti, El Shaarawy, Under e Perotti, con qualche punto interrogativo su Shick. Uno sprint finale la Roma se lo meriterebbe, abbiamo un bel “malloppo”, anche Peres e Sanabria sono andati e anche qui su Sanabria mi piacerebbe argomentare un po’, perchè se parliamo di giovani di prospettiva lui ne aveva più di tanti che si allenano a Trigoria.

 Riportiamo un bel sorriso sui volti di tutti e ricominciamo a sognare: lo sprint finale sembra andare incontro alle richieste del campo con  il centrale di potenza tanto agognato,  arrivato nella Capitale ieri e se tutto andrà come previsto, si unirà anche Taison, dopo il simpatico siparietto con Juan Jesus su Instagram, a completare la rosa. La Roma così si allineerà alle grandi del calcio italiano rispondendo a suo modo ai grandi colpi delle avversarie.

Laura Tarani