Ciro Ferrara è uno dei pochi giocatori ad aver vestito sia le maglie del Napoli che della Juventus e nonostante ciò è sempre stato un beniamino delle tifoserie.
Ciro Ferrara ha avuto un lusso destinato a pochi: essere nato a Napoli e aver giocato per il Napoli. Aveva il carisma che ci si aspetta da un figlio partenopeo e in difesa sapeva fare praticamente tutto. La sua specialità però era la marcatura ad uomo, che rese Ciro Ferrara un incubo per gli attaccanti di tutta Italia.
Nel 1984 Diego Armando Maradona mette piede a Napoli, dando inizio al sogno azzurro. Contemporaneamente, Ciro Ferrara entra a far parte a tutti gli effetti della prima squadra. Con Diego, ma in generale con tutta la rosa di quegli anni, stringerà una forte e reale amicizia. Sembra impensabile nell’era Maradona che ci siano altri protagonisti oltre al Pibe de Oro ma Ciro Ferrara diventa a tutti gli effetti uno dei volti principali dei successi del Napoli. Vive due storici scudetti, una Coppa UEFA, una Coppa Italia e una Supercoppa: sono le stagioni più prolifiche della storia partenopea.
Dopo l’addio di Diego la fascia di capitano passa proprio a Ciro Ferrara, tanto amato dalla tifoseria.
È rimasto nel cuore dei napoletani anche quando, dopo dieci stagioni a Napoli, viene ceduto alla Juventus di Marcello Lippi, che lo conosceva già bene.
Il rendimento di Ciro Ferrara con i bianconeri è sempre di altissimo livello. Corona anche il sogno di vincere la Champions League, contribuendo con il suo rigore in finale. Dopo aver rappresentato insieme a Montero una delle coppie difensive più esplosive d’Italia, saluta il calcio a 38 anni.
Rimasto nei cuori dei tifosi di tutt’Italia, nonostante le esperienze in nazionale poco fortunate, Ciro Ferrara si è dilettato per un po’ nel ruolo di allenatore. Adesso è uno dei volti più amati delle trasmissioni sportive, così com’era tanto apprezzato quando aveva i tacchetti ai piedi.
Sempre presente quando si tratta di ricordare con affetto i grandi con cui ha condiviso pezzi di vita e di campo, a Ciro Ferrara è rimasto il dono di saper emozionare come faceva con il pallone tra i piedi.
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Federica Vitali
