Cinque buoni motivi per i quali Džeko è meglio di Icardi

Džeko e Icardi, due centavanti estremamente diversi, legati da un filo comune: entrambi aspettano una risposta sul loro futuro o meno in nerazzurro

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Džeko sì, Džeko no. È da settimane che si parla di un passaggio in nerazzurro di Edin Džeko, ma ancora, a Milano, non c’è traccia del bosniaco.

Il nuovo tecnico, Antonio Conte, vuole l’attaccante dei giallorossi per il suo nuovo reparto offensivo, insieme al belga Lukaku, e a discapito di Mauro Icardi, messo alla porta.

In comune Džeko e Icardi hanno solo il numero di maglia, il 9.
Trentatré anni il primo, ventisei il secondo, uno nato a Sarajevo, l’altro a Rosario in Argentina; 1.93 m d’altezza Edin, 10 centimetri meno per Mauro e infine, ma non meno importante, metodo di gioco estremamente diverso.

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immagine: Giallorossi

Ma per l’Inter questo cambio in attacco è davvero conveniente? Proviamo ad elencare qui cinque motivi per i quali Edin Džeko è meglio di Mauro Icardi.

NUMERO UNO: Esperienza

Tralasciando i sette anni in più, in termini di età, rispetto all’argentino, Edin ha giocato in tre dei migliori campionati europei: Bundesliga con il Wolfsburg, Premier League con il Manchester City e infine Serie A. Senza alcun dubbio è un giocatore più navigato rispetto all’argentino, che ha iniziato la carriera alle Canarie, nel Vecindaro per poi approdare nella cantera del Barcellona, senza mai giocare però con la prima squadra in Liga, e arrivare infine in Serie A. 

NUMERO DUE: Crea occasioni 

Entrambi ottimi finalizzatori, ma con una leggera differenza. Icardi ha bisogno il più delle volte dell’assist o del cross, Džeko agisce anche da solo. Si crea l’occasione da gol indipendentemente dal fatto che arrivino palloni comodi o meno o che abbia un supporto da parte dei compagni. Cerca continuamente la palla, entra più nel vivo del match rispetto all’argentino, si muove continuamente e non aspetta semplicemente l’occasione buona, ma se può, è proprio lui a tesserla.

 

NUMERO TRE:  È un uomo squadra 

Lavora molto per il gruppo. In ogni partita si spende per la squadra e per gli altri senza mai voler fare la prima donna. Crea spesso spazi importanti in area di rigore per servire i compagni, è un attaccante che segna e fa segnare. Il suo spirito di squadra, unito alla sua dedizione, è un grandissimo punto di forza, sia in campo che fuori.

NUMERO QUATTRO: Prestanza fisica

Il bosniaco è alto dieci centimetri più di Icardi, non lontano dai due metri. Questo insieme alla sua prestanza atletica gli permette, spesso e volentieri, di uscire vincente dai corpo a corpo con chi cerca di fermarlo. Il contatto con gli avversari non è quindi un problema per lui, che con tecnica, velocità, fisico e visione di gioco si libera facilmente. Tutto ciò, unito al suo tiro potente da fuori e alla capacità di tirare con entrambi i piedi fa di lui un centravanti completo.

NUMERO CINQUE: Disciplina e mentalità 

Il nuovo tecnico Antonio Conte, si sa, non è molto tollerante a capricci o comportamenti inadeguati. Da sempre ha voluto giocatori pronti a lavorare per la squadra, con cuore, fisico, forza e soprattutto giusta mentalità. Džeko è un giocatore che si sposa perfettamente con questo e con il gioco che ha in mente l’ex C.T. della Nazionale, Icardi invece molto meno. 

Arriverà davvero a Milano? Farà meglio di Icardi? Non ci resta che aspettare.

 

Alessandra Cangialosi