Christian Vieri, la gioia della paternità

Nel salotto di Silvia Toffanin Christian Vieri si concede a un'intensa intervista, rivelando un volto più dolce e romantico, grazie all'imminente paternità.

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Un Christian Vieri traboccante di felicità e completamente impazzito per l’imminente paternità si presenta davanti alle telecamere di Verissimo, il salotto di Silvia Toffanin. Emozionato e raggiante, il calciatore più invidiato da tutti i maschietti italiani per le sue conquiste dichiara senza mezzi termini di avere finalmente messo la testa a posto e di attendere con impazienza la nascita della sua bimba che dovrebbe avvenire fra circa 30 giorni.

“Mancano 30-35 giorni alla nascita della bimba. Non vedo l’ora, e voglio stare accanto a lei e a Costanza (Caracciolo ndr) durante il parto. Dopo si potrà pensare anche al matrimonio”.

Il merito di questo cambiamento – rivela Vieri – è tutto merito di Costanza, una donna ironica e allegra, sorridente e semplice.

“Costanza è la numero uno, la conosco da 15 anni ma solo un anno e mezzo fa ho iniziato a scriverle dandole i voti su come si vestiva. Poi, ci siamo visti a Roma e abbiamo iniziato a frequentarci”.

Nel corso dell’intervista Christian Vieri racconta anche della sua infanzia in Australia, della sua adolescenza lontana da casa per inseguire i suoi sogni dietro a quella sfera magica che è il pallone.

“Ho vissuto in Australia fino a 14 anni, poi sono andato dai miei e gli ho detto che volevo giocare a calcio. Sono partito per l’Italia con due sogni: giocare in Serie A e in Nazionale. Volevo realizzarli e ce l’ho fatta. Sono andato a Prato da mio nonno, perché mio papà è di lì e anche lui era stato un calciatore. Per questo motivo da subito, mi hanno dato del raccomandato, ma essere criticato mi ha dato forza”.

Vivere lontano da casa – non si vergogna a dirlo – l’ha reso mammone…

“Ero molto mammone, non me ne vergogno. Vedevo poco i miei genitori, quindi mi mancavano tantissimo”.

Un’etichetta di cui se n’è sempre fregato, così come tutte le altre che si sono conseguite durante e dopo l’attività agonistica…

“Io sono sempre andato per la mia strada, non ascolto nessuno e vado avanti”.

Una strada che ora davanti a sé ha una dolcissima responsabilità: seguire nel cammino della vita la sua bambina.

Giusy Genovese