Christian Pradelli a tuttotondo sul Milan

Christian Pradelli a tuttotondo sul Milan: "Alzi la mano per chi a inizio stagione si sarebbe aspettato un epilogo del genere"

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Christian Pradelli a tuttotondo sul Milan:

Il Milan potrebbe portare a casa un Trofeo. Alzi la mano per chi a inizio stagione si sarebbe aspettato un epilogo del genere o un finale di stagione così. Giampaolo? Uno dei migliori allenatori che abbiamo in Italia” 

Dopo il Derby di due settimane fa che ha visto trionfare i nerazzurri strappando ai cugini il terzo posto, il Milan si ritroverà ad affrontare per la terza volta in stagione la Sampdoria di Giampaolo, nona a soli 3 punti dalla Lazio e dalla zona Europa.
I rossoneri, dopo il ko del Derby, distano ora due punti dai cugini ma al contempo vantano quattro punti di distacco dalla Roma, impegnata contro il Napoli in questo week end calcistico dopo la pausa Nazionali. Un’altra sfida cruciale che potrebbe giocare un ruolo favorevole alla squadra di Gattuso sarà anche Inter-Lazio.
I laziali, prossimi avversari dei rossoneri in Coppa Italia, hanno già dimostrato di poter dare filo da torcere ai nerazzurri come dimostra proprio la sfida che ai biancocelesti è valsa la semifinale contro il Milan. Domenica sera, quindi, la squadra di Inzaghi potrebbe provare a replicare quanto fatto nell’ultimo incontro con i gemellati e, in quel caso, il Milan tornerebbe a gioire.
Per quanto si avvicinino i titoli di coda, però, c’è ancora tempo e spazio per congetture di ogni tipo, specie circa i piazzamenti finali distanti ancora ben 10 partite.

Di quanto accaduto nelle puntate precedenti a Milan-Samp e di quanto potrà accadere anche dopo Milan-Samp ne abbiamo discusso con Christian Pradelli, giornalista professionista, direttore di Mi-Tomorrow e di SpazioMilan.it e creatore di ‘Falla Girare’, programma radiofonico di Radio Reporter.

Il derby si è concluso con una vittoria dell’Inter quasi contro pronostico. Te lo aspettavi?
Quando parti troppo in cavalleria rischi di prenderle, il Milan veniva da un momento abbastanza complicato: le ultime due gare sono state stentate, quindi semplicemente si è un po’  concretizzato il tutto. La stanchezza è legata al fatto che questi ragazzi non hanno poi tanta esperienza: sono sempre partite di un determinato tipo in cui l’esperienza fa tantissimo, specie in match contro Juve o contro l’Inter contro la quale peraltro non si vince da tre anni. Bisogna crescere e c’è da capire se a crescere devono essere solo i ragazzi o si debba crescere anche a livello di panchina.

Cosa non è andato? E’ mancata un po’ di personalità oppure più una partita tecnicamente e tatticamente diversa dalle aspettative?
Io credo sia stato, mai come in questo caso, un insieme delle due cose.
Sul discorso fisico, il Milan aveva già fatto vedere nelle due gare precedenti che non era molto in condizione, però anche l’Inter veniva da una gara di Europa League, non certo con gli stessi giocatori che hanno giocato il derby, ma con un dispendio di energie a differenze del Milan.
Mai come in questo caso il Milan di Gattuso arrivava ad una partita da favorito; probabilmente questo elemento li ha un po’ allontanati da quella che sarebbe dovuta essere la forma mentis necessaria. Gattuso nel giorno precedente aveva richiamato l’attenzione su quanto l’essere favoriti avrebbe potuto fungere da boomerang; evidentemente non è bastato e son venuti fuori tutti i limiti della squadra che noi conosciamo molto bene. Anche solo banalmente il fatto che la squadra secondo il suo allenatore non possa a fare a meno di Calhanoglu o di Suso porta il Milan in una condizione di inferiorità numerica perché, alternandosi, uno o l’altro non giocano e regalano molta lentezza alla manovra che il solo Paquetá non può riequilibrare.

Anche l’anno scorso il Milan al derby di ritorno partiva un po’ più da favorita, poi un pareggio arrivato più demeriti nerazzurri che meriti rossoneri…
Anche questa partita sarebbe potuta finire tranquillamente 6-3, ci sono state un paio di occasioni pazzesche. E’ sbagliato dire che l’Inter non se la sarebbe potuta giocare con Napoli e Juventus. Poi, certo la Juve è fuori categoria ma dire che l’Inter non se la potesse giocare con il Napoli è da maniavantisti. In una situazione di normalità è più forte dei singoli del Milan; che poi il Milan possa essere più forte come squadra è un’evenienza data da due fattori: il primo può essere dettato da un allenatore come Gattuso e il secondo dalla capacità dell’Inter di farsi sempre del male perché poi c’è sempre un momento della stagione in cui l’Inter decide di farsi del male perdendo a di lucidità. Secondo me, il derby non rispecchia in toto i valori del campo perché il Milan ha sicuramente dato meno di quello che poteva dare. Non cambiava niente nella partita se D’Ambrosio non si fosse immolato e Cutrone avesse segnato il 3-3, a dimostrazione del fatto che l’Inter ha una grande capacità di farsi del male.

La classifica avvalora la tua tesi: l’Inter a -7 dal Napoli sarebbe bastato che fossero andate diversamente alcune partite come quella a Cagliari…
Se ci pensi siamo alla 28a giornata, ne mancano 10, la seconda sta girando a 60 il che vuol dire, ipoteticamente con 30 punti a disposizione, potrebbe chiudere a 80-82. Un risultato non altissimo se parametrato ad altri campionati europei ma anche parametrato al primo posto. Il Napoli sta girando meno rispetto a quanto dovrebbe girare una seconda in classifica. Poi c’è anche da vedere come va il discorso dell’Europa League.
Quest’anno il Napoli ha la possibilità di giocarsela a livello europeo. Se quest’anno vince l’Europa League e la Juve non vince la Champions, non dico che ha avuto ragione il Napoli ma il rapporto è un po’ diverso rispetto a quello che è stato l’anno scorso o due anni fa. Quest’anno il Napoli qualcosa a casa dovrà portarla. De Laurentiis sa che con Ancelotti si è messo in panca uno con il quale difficilmente può giocare come è solito fare per il secondo posto, a -18 dal primo; credo che a fine anno se non dovesse arrivare nessun risultato un minimo di reso conto lo chiederà.

Potrà tornare al terzo posto il Milan oppure dovrà più pensare a difendere il quarto prima di tutto? 
Molto dipende dalla gara di recupero della Lazio. E’ chiaro che se la Lazio non dovesse vincere il recupero con l’Udinese torna ad esserci un discorso diverso per il quarto posto perché non te la ritroveresti a -3 punti ma un po’ più distante. Ancor più importante è il prossimo turno con Roma Napoli dove il Milan non è così favorito ma tra di loro si scontrano le squadre dal secondo al sesto posto ad eccezione del Milan che incontra una squadra un po’ più giù in classifica. Anche se in trasferta, è un turno in cui il Milan deve cercare di rosicchiare quanto il più possibile, andando a Genova per vincere. 

Con la Samp tra l’altro il Milan ci ha già giocato due volte, vincendo entrambe le volte ma non proprio in maniera semplice. Anche questa volta Giampaolo potrebbe destare qualche preoccupazione…
Assolutamente! Credo che Giampaolo attualmente sia uno dei migliori allenatori che abbiamo in Italia ad eccezione del livello che ha maturato Allegri. Non tanto di Allegri ma del livello che ha raggiunto.
Guardando tra gli allenatori che ora abbiamo in Italia, se dovessi sceglierne uno prenderei Giampaolo.
Va da sé che tra tutti gli allenatori che al momento non stanno allenando, il profilo migliore per risvegliare oggi il Milan il sarebbe Antonio Conte ma non scopriamo l’acqua calda. Giampaolo credo sia uno degli allenatori più complicati che possa esserci in Italia al momento anche perché quando può riesce a far giocare le sue squadre molto bene, a volte non riesce a farle giocare bene ma ha però un’intelaiatura che non è paragonabile a tante altre ma ha un Quagliarella in una stagione pazzesca. Dipende molto come ti approcci alla società e al pubblico. Quagliarella ha fatto una decisione molto precisa, quello che in maniera analoga fece Di Natale: non andare nel grande club ma restare piuttosto in una società di media classifica che però offre la possibilità di esprimersi al meglio. Non è mistero che l’anno scorso era stato accostato al Milan, se avesse accettato difficilmente avrebbe ottenuto la convocazione in Nazionale. Per la difesa del Milan, Quagliarella non è il cliente migliore da affrontare.

Poi l’Udinese e poi Juventus e Lazio… Con la Juve ti aspetti un match diverso dall’andata e che possa riscattare l’andata?
Dipende un po’ come arriva la Juve, sicuramente sarà comunque sotto data con l’Ajax e la testa sarà altrove. La gara di Genova ha dimostrato che anche la Juve è umana e poi quando ci sono certe partite importanti ci sta perderne qualcuna.

Subito dopo la Juve ci sarà la Lazio, ancora una volta il Milan si ritrova ad affrontare avversari che ritornano. Come contro il Napoli affronterà entrambe le partite a San Siro, prima campionato, poi Coppa.
In un certo senso sia la sfida di campionato che quella di Coppa Italia sono determinanti oppure quella di campionato è meno ‘decisiva’ e la si può utilizzare – passami il temine – come test prima di quella da dentro o fuori di Coppa che vale la finale?
Milan e Lazio nell’ultimo anno si sono incontrate tre volte e in totale in Coppa hanno segnato zero gol. Arrivano evidentemente a quell’appuntamento senza riuscire ad andare oltre. In campionato il Milan all’andata ha anche rischiato di perdere, già lì ha dato qualche segno di cedimento. Bisognerà capire il Milan come ripartirà dopo questa sosta. Lo si vedrà subito, a livello fisico. Banalmente all’andata in campionato il Milan fa 1-1 a Roma, subisce e poi passa in vantaggio con Kessie perché la Lazio è una squadra molto generosa che quando è in palla regala un grande calcio ma non sai mai poi se riesce ugualmente a vincerle come contro la Juve.

E’ chiaro che il Milan se fa il Milan o se fa non totalmente il Milan, ha una possibilità enorme di portare a casa un Trofeo. Anche se questo non equivale andare in Champions ad oggi quello fatto dal Milan, chiunque avrebbe messo la firma a nche se questo ti è costato l’eliminazione in EL in quella partita sciagurata contro l’Olympiacos anche se poi l’Inter con il Francoforte ha battuto il nostro record e siamo stati in buona compagnia. Ma ad oggi è una situazione invidiabile per quello che ti aspetta nelle ultime 11 partite che possono diventare 12 o 13. Alzi la mano per chi a inizio stagione si sarebbe aspettato un epilogo del genere o un finale di stagione così.

Paolo Maldini e Leonardo, Milan, Getty Images

Invidiabile anche rispetto allo scorso anno quando, poco meno di un anno fa, stava per naufragare soprattutto a livello societario. Poi il passaggio di società e l’arrivo nel management di Leonardo e Maldini. Sono stati loro i veri acquisti del Milan?
Lo scorso anno di sti tempi arrivava a Londra nel suo momento migliore nella partita poi persa contro l’Arsenal. Da lì l’affondo anche se quella è stata una partita peculiare con un rigore non dato al Milan. Sì, loro sono stati importantissimi anche se hanno ancora tutto da dimostrare. Non dimentichiamoci che il mercato del Milan di quest’estate è stato dettato molto dal caso; ma non perché sia stato frutto di casualità quanto per il fatto di cogliere le opportunità dettate dai fallimenti di decisioni prese dai loro predecessori. La storia del mercato del Milan degli ultimi due anni potrebbe essere riassunta come un Milan da Bonucci a Piatek.
Il Milan comincia da Bonucci, per merito o colpa di Bonucci arriva a Higuain e per merito o colpa di Higuain si arriva a Piatek. A volte i paradossi del mercato sono incredibili.
Ad oggi il Milan è fatto per lo più da giocatori che vanno dal ’99 al ’92, cosa che non è da sottovalutare.

Mi hai fatto un assist nominandomi il Pipita, era il tallone d’Achille del Milan fino a gennaio o semplicemente è Piatek il valore in più?
Io credo che Piatek probabilmente in pochi lo conoscevano ed è un ragazzo che ha ancora tutto da fare e dimostrare e il difficile comincia adesso e il difficilissimo comincerà l’anno prossimo. Piatek non ha risolto tutti i problemi del Milan perché i problemi sono altri. Il problema del Milan è che chiaramente se Suso o Calhanoglu o entrambi, si bloccano, la squadra cede sempre perché se gioca in 9 contro 11. Paquetà è stato convocato dal Brasile e ha indossato la maglia numero 10, numero che per antonomasia è la maglia del trequartista, però oggi non è mai stato utilizzato in quel ruolo. Non c’è da dimenticare neanche che tornerà Bonaventura, ci sono tante valutazioni da fare fermo restando che se questa squadra vuole continuare a giocare col 4-3-3 almeno un’ala buona manca. Anche perché se oggi come oggi trova spazio Castillejo e riesce anche a volte a mostrare qualcosa, evidentemente manca qualcuno che ti cambi qualcosa, cambiandoti il passo e che ti dà imprevedibilità. Nelle prime 14 partite, Suso ha fatto 10 gol e svariati assist, nelle ultime quindici ha fatto un gol, questo è sinonimo del fatto di qualcosa che non vada.

Patrick Cutrone
immagine: milannews24.com

Cutrone a fine stagione potrebbe partire, quanto perderebbe il Milan cedendolo, specie in ottica futura?
Su Cutrone c’è stata quell’indelicatezza dell’agente che ha parlato.

Tornare in UCL quanto cambierebbe il presente e il futuro di Milan frenato dal settlement agreement?
La vera operazione del Milan, senza dare troppo nell’occhio, è stata Paquetà preso in un momento di limbo quando non era stata presa nessuna decisione. E’ stata un’operazione condonata, mentre Piatek è stata un’operazione fatta grazie al rientro rispetto a quello che non avrebbe pagato con Higuain. Cambia molto, non tanto per quello che il Milan non abbia nel suo paniere a livello di rosa ma perché non credo che il Milan abbia ancora la fortuna di non avere più Lazio e Roma intorno come quest’anno. Se il Milan è più forte della Lazio e se la gioca con la Roma, è perché la Roma viene fuori da una diaspora estiva e da ultimo il cambio di allenatore e direttore sportivo e la Lazio falcinata da infortuni. Il Milan ha perso poche partite ma ne ha pareggiate tante senza vincerne poi tantissime.

Egle Patanè