Ormai è storia quello che è successo a Cosimo Chiricò, messo fuori rosa dal Lecce per “preservare la serenità con i tifosi”. I tifosi giallorossi – dopo che il 27enne ha giocato contro la Salernitana – hanno contestato duramente la società a punto che il presidente Sticchi Damiani ha deciso di mettere fuori rosa Chiricò.
Quello che è successo nel club pugliese di Serie B, però, non è un caso isolato. Altre volte i tifosi hanno deciso la rosa della loro squadra.
Dopo tanti anni alla Juventus, Storari va a Cagliari, ne diventa capitano e contribuisce alla promozione in Serie A. I tifosi, però, costringono praticamente la società a togliergli la fascia per una dichiarazione del portiere romano in cui parlava della sua ex squadra come “la mia Juve”. I tifosi sardi non lo perdonano e addirittura a fine stagione Storari lascia Cagliari.
Il caso più recente e assurdo è quello dello Sporting Lisbona. Qui, i tifosi non prendono di mira un solo giocatore ma tutta la squadra. La loro “colpa” era quella di non aver rispettato le aspettative della stagione. In questo caso, però, sono stati i giocatori a decidere di andar via dall’Alvalade, abbandonando per sempre la squadra portoghese.
Poi ci sono storie più tristi, che nulla hanno a che fare con le capacità di un calciatore ma, come in questo caso, addirittura con il colore della pelle. E’ la storia di Maickel Ferrier, che nel 1996 era stato adocchiato dall’Hellas Verona, pronta a scommettere su di lui. Gli ultras scaligeri, però, bloccano tutto perché non vogliono un giocatore nero nella loro squadra. Addirittura, durante il derby contro il Chievo compaiono striscioni e persino un un manichino di colore con un cappio al collo. Ovviamente, alla fine il trasferimento dell’olandese a Verona salta.
Paola Moro