Era la stagione 1997-98 quando Alvaro Recoba si presentò al calcio italiano. Era il 31 agosto 1997, indossava la maglia dell’Inter e esordì contro il Brescia. Quello, all’epoca, sconosciuto uruguaiano pagato 7 miliardi di lire, al 72′, con i nerazzurri sotto di un gol, subentrò a Ganz e con due reti dalla distanza portò l’Inter alla vittoria. La serie A conobbe Recoba che si presentò in grande stile: la prima rete realizzata a 30 metri dalla porta; la seconda con palla a girare sotto l’incrocio sinistro.
Dall’Inter al Venezia (in prestito) è stato artefice della salvezza dei lagunari salvo poi ritornare dal suo estimatore Moratti. Il 31 agosto 2007, dopo 10 anni esatti dal suo debutto in serie A, lascia l’Inter per passare in prestito al Torino dove conclude la sua carriera italiana.
Prima di tornare in patria milita un anno al Panionios. Il 24 dicembre 2009 viene annunciato il suo ingaggio da parte del Danubio e il Chino torna così, a distanza di 14 anni, nella società che lo ha lanciato nel calcio professionistico.
Sinistro magico, discontinuo, carattere particolare, fisico non sempre impeccabile: nonostante tutto Moratti lo considera come un figlio, ha rifiutato offerte milionarie per lui, ha dichiarato di essere uno dei suoi preferiti : “Recoba non è un semplice calciatore, è il calcio: ha fatto delle cose che i normali giocatori non fanno“.
Il fantasista classe 1976, giovedì 31 marzo dirà addio al calcio e a Montevideo arriveranno grandi stelle internazionali. Sono attesi molti ex compagni in nerazzurro: Zamorano, Zanetti, Veron, Vieri, Toldo e Kily Gonzalez. Ma le stelle che vogliono onorare il talento uruguaiano sono tante: Valderrama, Marcelo Gallardo, Martín Palermo e Andrés D’Alessandro solo per nominarne alcuni.
Dopo oltre 20 anni di carriera, durante i quali annovera 188 reti in 541 partite disputate, tra Uruguay, Italia e Grecia, Chino appende le scarpette al chiodo.
Caterina Autiero