Dopo una vita intera con la maglia del Chievo, Sergio Pellissier, attaccante storico della squadra veneta, ha deciso di dire addio al calcio giocato
Sergio Pellissier ha vestito per la prima volta la maglia del Chievo nel lontano 2002.
Dopo 17 stagioni, lo storico attaccante ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato consapevole che i suoi 40 anni appena compiuti possono essere un peso per la società che lo ha consacrato al calcio italiano.
La retrocessione della sua squadra in serie B non ha niente a che vedere con la sua decisione. Nelle ultime partite Pellissier ha lasciato spazio ai suoi compagni di squadra per rendere meno doloroso l’addio. Tuttavia spera di poter giocare l’ultima partita casalinga del Chievo contro la Sampdoria – in programma per il 19 maggio prossimo – per salutare il suo pubblico e per festeggiare con i suoi tifosi.
Seduto in panchina durante le ultime partite di campionato, Sergio Pellissier ha maturato la sua decisione. Per un giocatore come lui abituato a scendere in campo ogni domenica, è una sofferenza assistere alle partite e non poter partecipare attivamente alle sfide. Per questo e in previsione di un futuro a metà tra la panchina e il prato verde, Pellissier ha deciso di lasciare il mondo del calcio giocato.
Il presidente del Chievo Luca Campedelli ha provato fino alla fine a convincere il giocatore a restare un altro anno, ma Pellissier è stato irremovibile.
Quale futuro per Pellissier?
Non è escluso che l’attaccante già dal prossimo anno possa rivestire un incarico dirigenziale all’interno della società clivense, ma lui stesso ha detto che accetterà solo ruoli di responsabilità e non di rappresentanza.
Un guerriero che non ha alcuna intenzione di sedersi dietro a una scrivania, ma che vuole scendere e continuare a respirare calcio sotto altre vesti.
La maglia numero 31
La maglia di Pellissier resterà un simbolo per il Chievo che ha deciso a fine stagione di ritirare la numero 31.
Nessun altro giocatore potrà vestire quella maglia che Pellissier ha indossato con onore per 17 anni.
Così il calcio italiano e il Chievo salutano uno degli ultimi rappresentanti di un calcio di altri tempi, esempio di sportività e attaccamento alla maglia, grande Capitano e simbolo di una squadra che insieme a lui è cresciuta moltissimo.
Gisella Santoro