“Ho chiamato Mister Ventura poco più di una settimana fa per centrare l’obiettivo della permanenza in Serie A e per far sì che i numerosi giovani calciatori presenti nella rosa della Prima squadra, che non hanno quasi mai giocato nella massima serie o che sin qui hanno totalizzato poche presenze pur avendo prospettive e margini di crescita importanti, riescano a diventare dei veri protagonisti, così come è stato fatto in passato da Ventura con altri esordienti in Serie A in tutti gli anni della sua carriera”.
Così Luca Campedelli, il presidente gialloblu noto per essere schivo e di poche parole, è dovuto intervenire a salvaguardare la persona di Gian Piero Ventura dalla valanga di ingiurie e critiche, che lo hanno praticamente travolto dopo la sonora sconfitta contro l’Atalanta. Un po’ come la Dea ha travolto il Chievo, solo che nel caso del mister è stato veramente oltrepassato il limite.
Campedelli si è detto – giustamente – sconcertato, dato che l’impressione è che Ventura debba ancora pagare in qualche modo il fallimento con la Nazionale; piuttosto ha invitato tutto il mondo Chievo, quindi tifosi compresi, a fare quadrato intorno alla squadra per cercare di perseguire un obiettivo comune, che è quello di mantenere la Serie A.
“Chiamo a raccolta tutto il mondo Chievo affinché si compatti: coesione, unità d’intenti e spirito di sacrificio da chi lavora, lotta e vive per il ChievoVerona”: il messaggio del Patron è chiaro, per le critiche c’è tempo e ci sarà tempo, ma ora urge coesione, unità, bisogna ritornare a tirare fuori la testa fuori dall’ acqua o quanto meno provarci, e non è procurandosi un facile capro espiatorio che questo accadrà.
La situazione non è facile e i gialloblu hanno sicuramente attraversato momenti e annate migliori… Ma occorre quanto meno concedere un occasione al nuovo tecnico e una sola partita, per di più abbastanza disastrata, non può essere considerata tale.
Daniela Russo
(immagine copertina Getty)