Sarà probabilmente il croato a raccogliere la fascia e l’ onerosa responsabilità lasciate da Davide Astori: un ruolo che è più di un semplice Capitano per una Fiorentina fragile e ferita
“Tu sei la nostra luce”: così Milan Badelj ha salutato Davide Astori, durante i suoi funerali, facendosi portavoce di tutti i suoi compagni di squadra. E adesso una domanda sorge con urgenza: chi accenderà ancora la luce?
Una morte così improvvisa e ingiustificata può sortire due effetti: può ricompattare, ma può anche inesorabilmente disgregare. La Fiorentina, nel mezzo di un campionato già abbastanza complicato, appare quanto mai vulnerabile dopo la perdita del suo uomo guida. Trapelano voci su un possibile supporto psicologico per aiutare i ragazzi della Viola a superare il difficilissimo momento. In più c’è bisogno, inevitabilmente, di un nuovo leader: un nuovo Capitano.
Sarà proprio Badelj, con ogni probabilità, a indossare quella fascia e a prendere per mano i suoi compagni: lui, che già si era fatto portavoce del dolore di una città – di una Nazione- con voce commossa ma ferma, lui che ha la massima stima di Pioli e che, pur non avendo mai nascosto l’idea di voler continuare la sua carriera altrove, potrebbe rimettere tutto in discussione. Forse non è stato un caso che la lettera l’abbia letta proprio lui.
Saranno mesi faticosi, complicati: dicono che il tempo sia galantuomo nel sanare le ferite, anche le più profonde; in questi stessi mesi Milan avrà modo di capire se la Fiorentina davvero non può più essere casa sua, o forse troverà un nuovo stimolo, un nuovo obiettivo laddove tutto sembrava terminato: riaccendere la luce.
Non sarà facile, ma bisognerà provarci: prima di tutto, per Davide Astori.
Daniela Russo
(immagine copertina da europacalcio.it)