Quando firmò con la Juventus, esattamente un anno fa, Dejan Kulusevski disse di sè:
Dove mi mette il mister io giocherò, ma io mi vedo come trequartista.
Un Vichingo sotto l’albero per la Vecchia Signora: Juve, ecco Kulusevski!
In un anno però moltissimo è cambiato alla Juventus (e non solo).
Con l’arrivo di Pirlo e l’inserimento di diversi elementi nuovi, la Juve oggi è alla ricerca della sua nuova pelle.
Anche il giovane Dejan, nell’undici del tecnico bresciano, non ha ancora un’identità definita.
Le ultime uscite – dovute soprattutto al prolungato infortunio di Paulo Dybala – lo hanno visto affiancare CR7 in attacco. Kulusevski ha convinto l’allenatore al punto da lasciare Morata in panchina anche nell’ultima gara contro l’Inter.
Raccogliendo opinioni qua e là tra i suoi estimatori, Dejan Kulusevki riscuote notevoli consensi nel ruolo di attaccante. C’è chi lo vede bene come seconda punta, sia come “9” puro ( cosa che si ritrova a fare soprattutto accanto a uno come Ronaldo).
Sull’ istinto offensivo del giovane svedese, non si può discutere. Lo dimostrano i numeri ottenuti nella scorsa stagione a Parma ma anche quelli precedenti nella Primavera dell’Atalanta.
Dejan Kulusevski è un giocatore che vede: vede il campo, le possibili soluzioni per i compagni, e lo fa maniera rapida, immediata.
Un altro gruppo di supporters ritiene invece il centrocampista bianconero in un ruolo di mezzala proprio in virtù di quanto detto sopra.
Con più metri davanti a sé, Dejan avrebbe maggiore spazio per mettere a frutto le sue straordinarie qualità (tra cui, importantissima, quella di uomo assist).
Insomma, per molti il ruolo più indicato per Dejan Kulusevki sarebbe quello già visto nella Primavera Orobica, quando il centrocampista si collocava a metà tra mezzala e trequartista ( ruolo che Dejan predilige, come leggiamo sopra dalle sue stesse dichiarazioni).
in alcuni commenti ho letto che lo svedese sarebbe immaturo e troppo “anarchico” per fare la mezzala: ebbene, forse queste persone non conoscono il passato nelle giovanili dello svedese, passato notevole come qualità di espressione e di risultati.
Nelle giovanili della Dea il contesto tattico era tale da permettere al ragazzo di dare man forte a centrocampo e di spaziare tra le linee utilizzando al meglio le sue capacità al servizio dei compagni ( senza disdegnare le marcature personali).
E, per quanto concerne l’anarchia, è molto più anarchico Dybala. O Ronaldo.
La verità è che Kulusevski – per doti fisiche e tecniche – è un giocatore polifunzionale, cui si può chiedere di intervenire in ogni parte del campo dalla mediana in poi.
Le differenti opinioni nascono da come ciascuno vorrebbe impiegarne le straordinarie doti, ma non è detto – almeno non ancora – che il ragazzo diventi uno specialista.
In un calcio come quello di oggi, dove il ruolo è “una funzione più che una posizione”, il buon Dejan sembra essere perfetto.
Non è disdicevole tuttavia pensare che possa rendere meglio in un modo invece che in un altro.
Io ad esempio sono d’accordo con lui, lo vorrei trequartista. Ma al momento nello scacchiere del tecnico bianconero questa figura non compare ( non nel modo canonico almeno).
Chissà se Pirlo si convincerà a cambiare schema tattico ( difficile, per quello che vediamo al momento).
Più facile, oggi, vedere Dejan Kulusevki come il jolly del presente: con un futuro tutto da scoprire.
Il ragazzo ha ancora tempo per capire chi (ma soprattutto cosa) vuole diventare.
Daniela Russo