Chef David Marchiori: “La Juve è come la pizza, rappresenta l’Italia all’estero”

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Una chiacchierata calciogastronomica con lo chef bianconero: il suo amore per la Juve e un bilancio della stagione bianconera in vista della gara contro la Roma che potrebbe chiudere il campionato (da vincenti)

La passione per il calcio e per la Signora è nata in infanzia; quella per la cucina è nata in età adulta: David Marchiori si è reinventato chef. Era il 2013 e aveva perso il posto di consulente del ministero di Josefa Idem: a 40 anni, ha deciso di cambiare vita e da quel momento guida la cucina della Osteria Plip. 

Quella che nel 2013, era vicina alla chiusura, oggi, grazie alla caparbità, all’estro e al coraggio di cambiar vita di David, oggi è uno dei casi gastronomici di maggior successo dell’area veneziana. 

La costante, nella sua vita è stata la maglia bianconera della quale si è innamorato da bambino.

Erano gli anni ’70/’80, in quegli anni era facile innamorarsi della vincente Juve di Trapattoni, fatta di campioni e affascinante agli occhi di un bambino. Ricordo la mia prima partita, avevo 8 anni, erano gli ottavi di Coppa dei Campioni contro lo Standard Liegi: doppietta di Paolo Rossi”

Con lo chef Marchiori, in occasione del big match dell’Olimpico, facciamo un bilancio della stagione bianconera e misceliamo le sue passioni: calcio, cucina e Juve.

Esistono affinità tra calcio e cucina?

Sono due attività che richiedono passione, disciplina e talento. Come nel calcio, anche in cucina esistono fantasisti e mediani. Alla base di tutto c’è la passione. Uno chef come un calciatore cerca di allenare il proprio talento ma l’estro è una componente fondamentale”

Qual è il giocatore della storia bianconera a cui sei più legato?

…Ce ne sono tanti, è come chiedere “qual è il tuo piatto preferito?”: resto sulle reminiscenze infantili e dico Tardelli che per grinta, tecnica e concretezza porto nel cuore.

Roma e Juve hanno avuto tra le loro fila due numeri 10, simboli e bandiere: Totti, Del Piero. Qual è il ricordo più bello che hai legato al ‘tuo’ 10? A quale dolce lo paragoneresti?

In 20 anni Di Del Piero i ricordi sono tantissimi…ma il gol siglato al rientro dal lungo infortunio per me è speciale, perchè  dopo mesi di assenza Alex mancava tanto.
Essendo trevigiano dico tiramisù  anche per struttura, è un dolce che richiede lavoro x strutturarlo proprio come  Alex che ha lavorato molto sulla sua fisicità.

Da un capitano a un altro: Buffon, cosa rappresenta e che ingrediente sarebbe?

Ha difeso i pali bianconeri per quasi due decenni, è un simbolo, un riferimento per tutti, ragazzini e non perchè generazioni di appassionati sono cresciute con lui. Peccato abbia perso la testa a Madrid anche se quell’episodio lo ha reso umano rafforzando anche il senso di appartenenza. Lui è il Portiere della Juve, scolpito nella storia!

Come ingrediente sarebbe la farina perchè lui (Chiellini, Barzagli…) sono quelli che amalgamano e legano tutti gli ingredienti della rosa.

Che voto dai ad Allegri e perchè? Quale spezia associ all’allenatore bianconero?

Sono un grande fan di Allegri: si è trovato a gestire una squadra che poteva esplodere dopo Cardiff e a gestire una stagione che poteva essere ai titoli di coda… non era facile e alla fine ha vinto… gli do 9 non 10 semplicemente per la preparazione atletica. Fosse per me, lo terrei alla Ferguson: dopo quattro anni straordinari, spero ne faccia tanti altri! Ad ogni modo, se dovesse andar via.. ho massima fiducia nelle scelte societarie.

Allegri non è molto speziato…  … dico curry perchè è una miscela di altre spezie … così come Allegri che è tante cose insieme.

Guardando alla gara contro la Roma,  stando alla classifica, domenica sera i giallorossi e la Juve possano accontentarsi di un punto che darebbe matematicamente la Champions a Di Francesco e lo scudetto ad Allegri: che gara ti aspetti? Ti accontenti del pari?

Entrambe, nell’ultimo periodo, hanno vissuto fasi alterne e l’anno scorso, a Roma, abbiamo perso ma quest’anno mi aspetto una Juve intenzionata a portare lo scudetto a casa già domenica. Auspico una squadra vogliosa di riaffermare la propria supremazia (un po’ come fatto in Coppa Italia): espugnare l’Olimpico, dopo tanto parlare e criticare, sarebbe una soddisfazione anche ambientale per far tacere i detrattori.

Quale giocatore giallorosso porteresti alla Juve?

Perotti, è un giocatore poliedrico e a centrocampo ci manca uno come lui.

Dzeko-Higuain: faresti cambio attaccante? Se dovessi associare l’attaccante a un piatto quale pietanza sarebbe?

Mi tengo Higuain, in questa stagione ha dato tante soddisfazioni: ha mostrato spirito di sacrificio, capacità di stare in campo giocando per la squadra. Forse non è il classico attaccante moderno ma quest’anno si è impegnato tanto, è maturato, ha dimostrato intelligenza calcistica e poi… tecnicamente è forte!
Pipita è un Asado sia perchè argentino sia perchè è saporito, ha un po’ di ciccia ;)!

Siamo alla penultima giornata: come giudichi la stagione disputata dalla tua squadra? Cosa bisognerebbe fare per migliorare?

Cosa si può chiedere di più a una squadra che negli ultimi quattro anni ha vinto in Italia e in Europa è stata penalizzata da episodi?! Non credo che il gap con le big europee sia così ampio quanto credo che la Juve, in campo internazionale, debba prendere più consapevolezza dei propri mezzi. Poi servirebbero al massimo 2-3 innesti adeguati (che possano sostituire o alzare il livello dell’attuale rosa).

La tua squadra da una parte, la dispensa dall’altra: crea un piatto che la rappresenti.

La Juve rappresenta il calcio italiano: è una squadra riconosciuta ovunque nel mondo, è la più tifata dello Stivale e ha una società italiana: direi la pizza o una pasta asciutta, due piatti simbolo dell’Italia all’estero.

 

Caterina Autiero