Ieri sera allo stadio Olimpico si è raggiunto un incasso superiore ai due milioni e mezzo di euro per la partita di Champions, e la Roma ha duramente subìto sette gol dal Bayern, forse per non essere da meno in fatto di incassi. I giocatori giallorossi (forse per mettere a proprio agio gli ospiti tedeschi?), hanno concesso i primi cinque gol già nel primo tempo, con Robben al 9′, Gotze e Lewandowski rispettivamente al 23′ e al 25′, di nuovo Robben al 30′, e Muller su rigore al 36′. Le due reti del secondo tempo sono state il caffè e l’ammazzacaffè prima del conto? Un conto a dir poco salato…
La squadra di Garcia era una Roma stanca, a tratti confusa e forse troppo sicura dei risultati finora raggiunti: è crollata fin da subito, un po’ provata dal match di sabato e lenta per gli avversari, che al contrario hanno mantenuto un livello altissimo, sia tecnicamente che fisicamente, portando la partita su un piano decisamente troppo alto per i giallorossi. Il Bayern è stato infatti rapido, ben organizzato e molto aggressivo nel pressing.
Per buona parte del primo tempo si è giocato solo nella metà campo giallorossa, mettendo a dura prova la rete di De Sanctis, che non ha potuto muovere nemmeno un muscolo sul gol di Gotze, ed è stato solo il secondo. Più volte la Roma ha tentato di raggiungere la porta avversaria con evidente difficoltà nel concludere le azioni. Senza contare la raffica di tentativi di Gervinho nel secondo tempo, che anche con un bel po’ di sfortuna non riesce a concretizzare, se non al 66′, portando a casa quell’unico gol che però non serve a togliere l’amaro di bocca ai capitolini.
Nonostante i cinque gol insaccati, la Roma del secondo tempo sembra voler tentare la ripresa, contrattacca e tenta la conclusione, che arriva, sì, ma per il Bayern, di nuovo e ancora con Ribéry al 78′ e Shakiri all’80′. Ed ecco lì servito l’1-7, risultato difficile da mandar giù anche con la buona notizia del pareggio tra CSKA e City, che mantiene la Roma in seconda posizione nel girone.
Valentina De Santis