Cartellino rosso ai vertici del mondo del pallone

Giornata caotica per il calcio italiano a causa di numerosi positivi presenti in Serie A. Lega, Figc e Asl chi decide se rinviare o meno e su che basi?

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Giornata caotica per il calcio italiano a causa di numerosi positivi presenti in Serie A. Atalanta-Torino, Fiorentina-Udinese, Salernitana-Venezia e Bologna-Inter rinviate dalle ASL; Juve-Napoli si è giocata nonostante  tre giocatori costretti alla quarantena. Lega, Figc e Asl chi decide se rinviare o meno e su che basi?Attendiamo la Cabina di regia Governo-Conferenza Stato-Regioni e Lega per uniformare i criteri delle Asl e per “stabilire una regolamentazione uniforme e con criteri precisi” per “garantire la regolarità del campionato e la sicurezza di giocatori e appassionati”.

Cari, illustri e venerabili vertici del calcio italiano, augusti possessori di altrettanto auguste terga saldamente poste sui più alti scanni del mondo del pallone del Belpaese, What’s Up?

No, no… Non WhatsApp l’applicazione.
Proprio What’s Up seriamente! Che succede?

Vi siete per caso resi conto di quello che è andato in scena solo poche ore fa suo alcuni campi italiani e di quello che NON è andato in scena su altri campi dello stesso suolo italiano?

Avete bisogno di una mappa concettuale, uno schema, un disegnino per capire che sul vostro percorso glorioso, state costantemente pestando… Ok, avete capito bene cosa…

Noi comuni mortali, proletari e sudditi della passione per il calcio, vi credevamo seri, competenti, obiettivi, eticamente ineccepibili e invece, ad oggi, non sappiamo nemmeno se la barca la comandate realmente voi oppure no.

Eh già, sapete, ci sono molti che non hanno ancora ben chiaro TUTTO l’iter delle trasferte, delle bolle, degli incontri da giocare o meno, delle Asl, delle quarantene e di tutto il cucuzzaro abbinato.

Ma facciamo un attimo un riassunto: della prima giornata di ritorno del campionato, quattro partite rinviate e sei giocate, di cui una, e sappiamo bene quale, che si è portata uno strascico di polemiche prima, durante e dopo che al confronto, lo strascico dell’abito da sposa di Lady Diana era uno strofinaccio da cucina.

Come siamo arrivati a questo?
Chi decide cosa per ultimo?
Chi controlla chi o cosa?
In nome di chi o cosa devono essere poste in essere siffatte pagliacciate? 

Perché lo sapete bene che, alla luce di questo caos, la prima giornata (e pure la seconda) avrebbero meritato un perentorio rinvio.

Bastava mescolare un po’ le carte e sarebbero venuti fuori pure i giorni in cui poter recuperare il tutto.

Che c’è, troppo spumante a Capodanno?
Troppo pistacchio nei panettoni artigianali vi ha croccantato le funzioni cerebrali?

Siamo in una situazione per nulla rosea, piuttosto diremmo marrone ton sur ton ma, a quanto pare, VA TUTTO BENE, MADAMA LA MARCHESA!

Ed è possibile che voi, onnipotenti sacerdoti del pallone italiano, non siate arrivati a capire questa cosa così palese e a decidere per un saggio rinvio invece di mettere su un circo che avrebbe fatto sbiancare Moira Orfei con tutti gli elefanti?

Questa è l’immagine che regaliamo in giro?
Oltretutto in epoca social, in cui, come diceva il grande Umberto Eco:

“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel.
È l’invasione degli imbecilli”.

Volete che vi parlino dietro e male orde di cavernicoli non obiettivi, accecati da quello che all’apparenza sembra tifo e che in realtà è troppe volte, livore ai livelli di guardia verso semplici avversari?

Quanto scempio ancora verrà perpetrato a questo sport?

Mettete mano a sto cantiere, sennò corre il rischio di crollare con tutti quelli dentro e attorno…

Intanto, con tutti i sentimenti e con superlativa umiltà, care Lega Serie A e FIGC, beccatevi sto cartellino rosso e ricordate che, in mezzo al rosso dei conti di molte società calcistiche, esiste ancora il rosso della passione che ci lega al pallone, allo stadio, alla squadra del cuore.

Magari siete ancora in tempo… Magari…!

 

Simona Cannaò

 

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