Non è da oggi che ci si rende conto che il sistema calcio continentale vive una crisi economica senza precedenti che, inevitabilmente, si riversa sulle operazioni dei club, soprattutto in sede di compravendita di giocatori.
Molte società sono costrette a cedere i propri talenti, quelli che hanno più mercato e garantiscono maggiori entrate, altre provano (e sperano) di cedere quelli con un ingaggio pesante.
Ma, la carenza di riserve di liquidità e i passivi di bilancio costringono anche i ds a operare in modo oculato e, in molti casi è impossibile fare operazioni in entrata.
Questa sessione estiva ad esempio, fa registrare uno stato di immobilità da parte di ben sei club europei: 4 squadre de La Liga, una inglese e una della nostra Serie A.
Come riporta Transfermarkt, Athletic Bilbao, Osasuna, Real Sociedad, Betis Siviglia, West Ham e Roma hanno ancora “zero” alla voce soldi spesi sul calciomercato.
La conseguenza di ciò porta a transazioni che vedono protagonisti soprattutto giocatori in scadenza, svincolati o scambi.
I nuovi volti della Roma fino a questo momento sono infatti parametro zero (Aouar e Ndicka) oppure in prestito secco (Llorente e Kristensen).
E mentre nel calcio continenatle si fanno i conti con le carenze di risorse, questa estate a minare il suo appeal scippando o pravando a ingolosire con il dio denaro i nomi che una volta sarebbero sui titoloni dei nostri tabloid, è arrivata l’Arabia Saudita.
Benzema, Brozovic, Kanté, Neves, Koulibaly, Mendy, Firmino solo solo alcuni dei talenti che militavano in Europa e che hanno scelto di sbarcare nel paese saudita, pronto e senza problemi ad accontentarli economicamente.