Calcio giovanile: in Usa stop ai colpi di testa

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La salute prima di tutto. Soprattutto se si parla di bambini quando praticano lo sport più bello del mondo: il calcio. Per questo motivo negli Usa sarà proibito colpire di testa per i minori fino a 10 anni, e in modo limitato ai ragazzi fino a 13 anni, un’iniziativa che mira a diventare una regola. La Federazione americana risponde così a una class action promossa dai genitori proprio a causa dei numeri infortuni e traumi dei giovani calciatori a seguito delle partite. La proposta riguarda le accademie giovanili nazionali e i vivai del club della Mls. “Vogliamo porre in essere una serie di linee guida rispetto all’esposizione di infortuni alla testa” le parole del capo dello staff medico della Federazione americana.

“L’entità dei colpi di testa al pallone non danneggia direttamente le fibre nervose, ma nel lungo periodo i contatti ripetitivi possono indurre una ‘cascata’ di eventi che in ultima istanza comporta la degenerazione delle cellule cerebrali, chiarisce Michael Lipton, coordinatore di una ricerca svoltasi alcuni anni fa dall’Einstein College di New York.

Uno sport pericoloso dunque quello del soccer al punto che alcune statistiche dimostrerebbero come circa 50mila ragazzi dal 2010 a oggi, sono stati vittima di trauma cranico rispetto ad altre discipline come basket, football e baseball.

Un aspetto su cui, forse, anche l’Italia dovrebbe fare un pensierino?

Francesca Di Giuseppe