Un braccio di ferro che genera incertezza
Il calcio femminile italiano è nel caos, conteso tra Figc e Lega Nazionale Dilettanti.
Da una parte c’è la FIGC che, nella figura di Roberto Fabbricini come commissario straordinario, a maggio scorso, aveva deciso di far passare, già dalla stagione 2018/2019, la Serie A Femminile e la Serie B Femminile, dal Dipartimento Calcio Femminile della Lega Nazionale Dilettanti alla sua gestione diretta.
Dall’altra parte c’è la Lega Nazionale Dilettanti che non ci sta a cedere.
In un primo atto di questa vicenda, la LND ha presentato un ricorso.
Parallelamente tutte le società di Serie A femminile hanno emanato un comunicato congiunto nel quale sottolineano l’importanza di un cambio di rotta
“Le Società di Serie A femminile, riunitesi a Milano, preso atto del ricorso presentato dalla LND al Tribunale Federale Nazionale, ed in linea con quanto unanimemente manifestato a suo tempo, confermano la ferma volontà di proseguire il proprio cammino nell’alveo della FIGC in linea con il percorso di sviluppo e crescita del movimento dalla stessa auspicato. Un’interruzione del percorso intrapreso rischierebbe di pregiudicare l’esigenza di evoluzione del calcio femminile italiano in considerazione anche di quanto accade nel contesto internazionale. Pur riconoscendo quanto fatto fino ad oggi dalla LND, confermiamo che le nuove esigenze del calcio femminile Italiano richiedono per i campionati nazionali di Serie A e B un sistema organizzativo e gestionale centralizzato”.
Anche in virtù di ciò, il Tribunale Federale Nazionale, rigetta il ricorso e lascia in mano alla FIGC la competenza della Serie A e B Femminile.
Nonostante queste ragioni palesate, la Lega Nazionale Dilettanti non si è arresa e si rivolge in Corte Federale d’Appello.
Il secondo atto della vicenda vede, lo scorso 26 luglio, annullare la delibera di Fabbricini costringendo la FIGC a prendere atto della decisione della Corte Federale d’Appello e a impugnare il provvedimento davanti al Collegio di Garanzia dello Sport.
In questo marasma tutte le Società di Serie A e Serie B sono state subito informate che l’organo competente per l’organizzazione dell’attività sarebbe stato nuovamente la Lega Nazionale Dilettanti.
Questa decisione ha a sua volta generato una reazione nelle addette ai lavori e nelle varie società che hanno diramato un secondo comunicato firmato dalle calciatrici e dagli allenatori e allenatrici dei club di massima serie femminile
“I Club di Serie A e Serie B, le Calciatrici e gli Allenatori/Allenatrici del Calcio Femminile prendono atto della sentenza della Corte Federale d’Appello del 26 luglio u.s. che ha annullato la delibera del Commissario Straordinario della FIGC del 3 maggio 2018, con la quale veniva inquadrata, all’interno dell’organizzazione della stessa FIGC, la Divisione Calcio Femminile con attribuzione a quest’ultima dell’organizzazione dei relativi Campionati di Serie A e Serie B. In attesa di conoscere le motivazioni di detta sentenza, riservandoci di incontrarci congiuntamente al più presto per valutare ogni possibile azione nell’interesse collettivo del Calcio Femminile in Italia, non possiamo non manifestare il nostro disappunto per quello che, a nostro avviso, appare un brusco arresto dello sviluppo dell’intero sistema, soprattutto alla luce dell’interesse già dimostrato in diverse sedi dalle stesse Società, dalle Calciatrici e dagli Allenatori e Allenatrici, le quali hanno individuato nella Divisione Calcio Femminile della FIGC il miglior veicolo per avvicinarsi ai benchmark internazionali di riferimento nel momento in cui è evidente, anche in virtù degli ultimi importanti risultati sportivi, la rapida crescita del movimento, a beneficio di tutte le componenti coinvolte”.
Arrivano, a rincarare la dose, le parole della CT della Nazionale Femminile Milena Bertolini che, all’Ansa sottolinea che “quella del commissario Fabbricini è stata l’accoglimento di una richiesta che tutte le componenti facevano da 3-4 anni”.
Non resta che attendere l’ultima parola da parte del Collegio di Garanzia dello Sport per una situazione che lascia il movimento nel caos a poco più di venti giorni dalla gara di Supercoppa italiana tra Juventus e Fiorentina.
Sciopero a oltranza
In attesa che il Collegio si pronunci, ieri si è svolto a Milano un incontro tra le società di serie A e B, le calciatrici con l’Aic e allenatori/allenatrici con l’Aiac.
La volontà di tutti è quella di far crescere il movimento per questo ci si auspica una decisione che ripristini la competenza della Figc a organizzare i campionati Nazionali di calcio femminile.
Volontà che è stata chiara fin da subito ma che il presidente della LND, Sibilla, sembra non voler accettare.
In questo braccio di ferro tra Figc e LND si inserisce, dunque, con forza tutto il movimento che ha deciso di non prendere parte ad alcuna attività ufficiale a poco più dell’inizio ufficiale della stagione. Le società femminili sono pronte a boicottare già la Supercoppa Italiana in programma il 25 agosto andando così allo scontro frontale.
Una brusca frenata d’arresto per un movimento in crescita
Doveva essere la stagione del rilancio definitivo del calcio femminile italiano.
In molti eravamo convinti, anche grazie agli ottimi risultati delle Azzurre, che i tempi fossero davvero maturi per la definitiva esplosione delmovimento.
Ci eravamo illusi e speravamo che la rivoluzione proseguisse e che quei piccoli passi – importanti- compiuti potessero portare a qualcosa di più grande.
Invece, questo caos non fa altro che frenare bruscamente il tutto.
Basti solo pensare come questa situazione abbia congelato l’acquisizione dei diritti tv del campionato.
Una sconfitta che fa male sotto numerosi aspetti ma che ci auguriamo, non cancelli quanto, con cuore e passione le donne del calcio italiano stanno realizzando: la battaglia può ancora essere vinta.
Caterina Autiero
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