Il ChievoVerona Valpo lascia il calcio femminile in un momento di grande fervore, ma con la consapevolezza di aver dedicato passione e lavoro ad uno sport che finalmente inizia a crescere e andare nella direzione che da anni ci si augurava. Purtroppo le condizioni e le necessità che impone questo forte sviluppo sono sostenibili a fronte di grandi investimenti che al momento non risultano disponibili.
Proprio quando l’attenzione della massa verso il movimento sta diventando realtà, un club storico del calcio femminile annuncia la sua fine.
Il comunicato emanato stamattina dalla Società non può che generare tristezza e rammarico per la fine di una realtà decennale.
Il Valpo nasce nel 1995 dalle basi delle Scaligere, una squadra di Verona che militava in serie D. Con tanto sacrificio e dedizioni negli anni è cresciuto come club diventando una grande società del panorama femminile italiano.
La retrocessione della scorsa stagione obbliga quindi il Chievo di Campedelli a non poter sostenere il presidente Flora Bonafini e la sua squadra di calcio femminile che, per chi non lo sapesse, militava in Serie A, anzi, nello scorso campionato ha conquistato con sudore la salvezza all’ultima giornata chiudendo a + 5 sul Pink Bari retrocesso e tra le sue fila gioca anche una delle Ragazze Mondiali, Stefania Tarenzi.
La defezione delle gialloblù crea ora inevitabilmente un posto per la prossima Serie A femminile e ora si dovrà capire se saranno ripescate in massima serie le baresi – ipotesi al momento più probabile – o se il posto sarà occupato da una squadra femminile direttamente dipendente da un club maschile che acquisterà il titolo sportivo dal Valpo.