Calcio e sesso, chi decide di avere rapporti prima di una gara importante?

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C’è chi sostiene, tirando l’acqua al proprio mulino, che avere un rapporto sessuale prima di una partita faccia bene allo spirito e magari anche al corpo, chi invece ritiene che bisognerebbe evitare di bruciare energie e vivere pertanto qualche momento di castità, stando lontano dalle proprie wags di riferimento (fisse o sporadiche che siano). Sul binomio calcio e sesso, allenatori, giocatori e addetti ai lavori hanno elaborato delle vere e proprie teorie, spesso discordanti tra loro. Da qui, ecco che il mondo del pallone si divide in tre macro categorie:

  • Via libera al sesso, a casa propria potete fare quello che vi pare;
  • Non vi chiediamo la castità, ma almeno abbiate buon senso;
  • Per cortesia, evitate di sprecare le energie necessarie prima di un match importante.

Durante i passati Mondiali brasiliani, al primo posto nella lista degli allenatori che hanno votato il “vi prego, non consumate” c’è l’allenatore del Messico Miguel Herrera, preoccupato da passati episodi della famosa triade “sesso, droga e rock n’ roll” e dunque contrario a ogni genere di effusione amorosa per l’intera durata della competizione. Più fortunati invece i giocatori della Bosnia ed Erzegovina, che almeno hanno potuto concedersi un po’ di autoerotismo, mandando in ferie le loro compagne. La nazionale spagnola ha ammesso qualche rapporto, ma solo nei giorni di riposo, mentre il ct brasiliano Felipe Scolari ha dato fondo alla sua ironia dichiarando che, sì, un po’ di sesso si può fare “ma senza acrobazie”. Parafrasando: fate l’amore, ma non fate la guerra (sotto le lenzuola, ovviamente). Nessuna preoccupazione per i calciatori delle nazionali libere da vincoli, tra cui Colombia, Russia, Argentina e Costa Rica, che anche duranti i Mondiali di Rio hanno potuto dar sfogo ai loro impulsi fisiologici. Ma veniamo ai nostri compatrioti… come si comportano gli italiani in materia di sesso prima di qualche gara importante?

È stato l’ex ct azzurro Cesare Prandelli ad aver sfatato il tabù della “castità mondiale”, permettendo a mogli e fidanzate di andare in ritiro con i compagni calciatori. Che cosa le coppiette abbiano fatto tra le lenzuola non è dato sapersi, ma la libertà di “fare sesso a piacimento” avrà sicuramente fatto tirare loro un sospiro di sollievo. Una scelta, questa, appoggiata anche dall’esperto Arsenio Veicsteinas, ordinario di fisiologia umana dell’Università di Milano e presidente del comitato scientifico-culturale della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi): “Il calcio italiano è da sempre restio a concedere libertà agli atleti, soprattutto quando si parla di rapporti sessuali prima di una gara. Ma è ora che si faccia chiarezza su questo punto: un rapporto sessuale non provoca nessuna richiesta energetica in più al calciatore. Certo l’attività sessuale in ritiro non deve prevedere aiutini, come l’uso della famosa pillola blu o di alcol. Così la prestazione sportiva potrebbe davvero risentirne“.

Adesso, un quesito è d’obbligo: ma i calciatori obbligati ad astenersi dalle prestazioni sessuali pre partita si voteranno davvero alla castità? O forse tenteranno di trovare scuse banali come l’aver dormito male per giustificare qualche errore calcistico in campo?

Eleonora Tesconi

(*foto da vitadadonna.com)

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