Marcos Evangelista de Moraes, noto come Cafu, è stato uno dei terzini migliori al mondo: ribattezzato dai tifosi della Roma con il soprannome di Pendolino per la sua corsa incessante, ha vinto molteplici trofei con le maglie giallorossa e rossonera
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Più che un semplice difensore, più che un esterno, un fuoriclasse difficile da incasellare, lui che per anni è stato considerato uno dei migliori terzini al mondo ma non solo.
Un vincente sempre con il sorriso stampata sulla bocca.
Velocità della luce, dribbling da maestro, poderosa efficacia atletica anche nelle azioni offensive sono state le caratteristiche principali di Marcos Evangelista de Moraes, noto come Cafu, calciatore brasiliano due volte Campione del Mondo (nel 1994 e nel 2002) e d’Italia con la maglia della Roma (Scudetto nel 2001, Supercoppa nel 2002) e vincitore della Supercoppa europea nel 2003 e dello Scudetto l’anno successivo con la maglia del Milan.
Cresciuto in un quartiere povero di San Paolo, sin da ragazzino Marcos cerca di sopperire alle difficoltà quotidiane dedicandosi al calcio; si ribattezza con il soprannome di Cafu, in onore di Cafuringa, ala brasiliana idolo del papà; inizia nelle giovanili del Nacional e nel 1988 entra nelle giovanili del San Paolo, con le quali vince il torneo giovanile della Coppa San Paolo, un bel colpo per chi come lui inizialmente era stato scartato dalla stessa squadra perché ritenuto ancora non idoneo.
Titolare della prima squadra appena diciannovenne, inizialmente utilizzato come terzino destro in quel periodo Cafu viene impiegato anche in altri ruoli: centrocampista, a volte attaccante, risultando sempre il migliore in campo e addirittura il capo cannoniere della squadra.
Non stupisce che nel 1994, dopo anni di successi tra i quali la vittoria al Campionato Brasiliano nel 1991, due Coppe Libertadore, la Coppa Intercontinentale (tra l’altro battendo il Milan, sua futura squadra), Cafu viene eletto Calciatore sudamericano dell’anno.
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E’ il 1997 quando approda alla Roma, su relazione favorevole di Falcao; il suo esordio giallorosso avviene contro l’Empoli, partita vinta per 1 – 3. Le sue doti sono così straordinarie ed evidenti che ad appena quattro settimane dall’inizio del Campionato, Cafu già è considerato uno dei migliori stranieri dello stesso.
I tifosi lo soprannominano Il Pendolino per la sua corsa irrefrenabile lungo la fascia destra, avanti e indietro come un treno in corsa sul binario.
E il Pendolino segna la sua prima rete con la Roma contro l’Inter, l’11 aprile 1998, preludio di anni di successi.
Al Milan arriva nel 2003 con ottime prestazioni e la vittoria nel 2004 dello Scudetto; in quell’anno Cafu è stato il giocatore più utilizzato in campo dall’allora allenatore Ancelotti.
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Nel 2007 vince la Champion League nella finale contro il Liverpool: anche se non gioca in quell’occasione, il suo contributo è degno di nota nelle precedenti partite della competizione.
Una rivincita insomma per lui che agli inizi del suo percorso rossonero era considerato da molti come un calciatore finito per limiti d’età.
Terminata la carriera agonistica, Cafu si è dedicato alla politica sportiva; nominato nel 2011 Sottosegretario per il Calcio dal Ministro dello Sport brasialiano, nel contempo ha portato avanti la sua Fondazione benefica a favore dei bambini del quartiere di San Paolo Jarmin Irene dove il campione è nato.
E con la quale disputa ancora molte partite per beneficienza, sempre con le sue sgroppate, sempre con il suo sorriso.
Silvia Sanmory