110 anni sono passati dal quel 9 marzo 1908 dove un gruppo di 44 dissidenti del Milan si incontrarono al ristorante “L’Orologio” di Milano e fondarono l’Internazionale, scrivendo lo statuto e scegliendo i colori che la caratterizzeranno: oro, nero e azzurro
Nel lontano 9 marzo 1908, 44 soci dissidenti del Milan decidono di creare un nuovo sodalizio calcistico chiamato Internazionale Milano. La scelta di questo nome deriva dalla voglia di dare spazio a chiunque di giocare, sia italiani che stranieri.
Il primo Presidente dell’Inter fu il veneziano Giovanni Paramithiotti mentre il capitano della squadra fu lo svizzero Manktl.
L’Inter è l’unica squadra ad aver partecipato a tutte le edizioni della Serie A.
“Nascerà qui, al ristorante L’Orologio di Milano, in Via Mengoni, ritrovo di artisti,
il club FC internazionale e sarà per sempre una squadra di grande talento.
Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma:
il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle.
Si chiamerà Internazionale perché noi siamo fratelli del mondo”
Questa sera, in occasione dei festeggiamenti per il compleanno dell’Inter, ci sarà una cena di gala in cui verranno ufficializzati i primi nomi ad entrare di diritto nella Hall of Fame del club. Uno di questi sarà probabilmente il fenomeno per eccellenza Ronaldo.
Sarà aperta anche una mostra sulla storia nerazzurra alla Sala delle Cariatidi e presentato un libro dal titolo: “Inter 110, noi siamo fratelli del mondo”.
Domenica sera a San Siro durante la partita contro il Napoli e per festeggiare i 110 anni insieme ai propri fedeli tifosi, l’Inter non indosserà una maglia celebrativa bensì solo la classica divisa con una patch sulla manica.
La Repubblica di San Marino in occasione di questo importante traguardo del club ha prodotto un francobollo da due euro che sarà emesso il 13 marzo. La vignetta del francobollo raffigurerà il logo ufficiale dei 110 anni del ”F.C. Internazionale Milano” e sullo sfondo il biscione visconteo, simbolo della città di Milano e dei nerazzurri.
Raffaella De Macina
Immagine di copertina de “Il Corriere della Sera”