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Buffon, Barzagli, De Rossi: l’addio mondiale dei Campioni del Mondo

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I Campioni del Mondo dicono addio al Mondiale; l’Italia calcistica dice addio a tre Campioni

Addio, non arrivederci … Buffon, Barzagli e De Rossi, per loro, Russia 2018 rappresentava un’ultima uscita sotto gli occhi del globo intero, nonostante l’età. La mancata qualificazione dell’Italia è per loro una sentenza.

Addio, non arrivederci … è quello che gli italiani sono costretti a dire a tre campioni riconosciuti e indiscussi. Uomini prima che giocatori, esempi di dedizione, passione, orgogliosi di indossare i nostri colori e motivo di orgoglio per il Bel Paese. Diciamo addio a tre Campioni, non solo nel 2006, ma anche fino all’ultima lacrima versata, nell’ultima uscita, con il tricolore cucito sul petto.

Buffon, dalla Russia alla Russia, da uno spareggio Mondiale all’altro: classe ’78, fa il suo esordio con la maglia della nazionale il 29 ottobre 1997, all’età di 19 anni, durante una partita contro la Russia, valida per le qualificazioni ai Mondiali di Francia 1998. Da quel giorno, il numero uno, raggiunge 175 presenze con la nazionale essendo il calciatore con più presenze e, anche, tra i giocatori ancora in attività, primatista di presenze con le nazionali. Russia 2018 sarebbe stato per Buffon il suo sesto Mondiale – un record assoluto- : è uno dei tre calciatori, insieme a Carbajal e Matthaus, ad aver partecipato a cinque edizioni-. Dopo venti anni, finisce, nel peggiore dei modi, tra le lacrime, la sua avventura con la maglia italiana ma un Mondiale mancato non cancella la storia scritta dal numero 1 dei numeri 1. Lacrime d’addio quelle di SuperGigi che ha sempre onorato sul campo e fuori il proprio paese rappresentato da quel tricolore portato in petto.

Singhiozzando, nella notte di San Siro, il Capitano si è dimostrato ancora una volta un leader, un grande Uomo oltre che un grande calciatore rivolgendo un pensiero ai Suoi compagni: “Il mio Barzagli, il mio De Rossi, il mio Chiellini… forse lasceranno anche loro” .

Giorgio Chiellini, assente in Germaniaha lasciato un piccolo spiraglio ma, nella sciagurata disfatta contro la Svezia, l’Italia calcistica non solo saluta il Mondiale ma dice addio anche a altri due protagonisti del trionfo del 2006 che hanno ufficializzato il loro addio.

Barzagli dieci anni non si cancellano: il difensore, classe ’81, fa il suo esordio con la nazionale maggiore il 17 novembre 2004, a 23 anni, nella partita amichevole Italia-Finlandia. Dopo essere entrato stabilmente nel gruppo azzurro, ha preso parte ai vittoriosi campionati del mondo del 2006, sostituendo in due occasioni Materazzi. L’Europeo di Austria-Svizzera (2008) è stato sfortunato: il 19 giugno, durante un allenamento si rompe il menisco del ginocchio sinistro e termina la sua avventura al torneo. Nel successivo triennio resta fuori dal giro azzurro: torna a vestire la maglia della nazionale nel 2011 diventando negli anni uno dei  punti fermi del reparto difensivo. Sul finire del 2015 aveva annunciato il ritiro al termine dell’Europeo del 2016 poi torna sui suoi passi. Anche il difensore di Fiesole contava di poter coronare la sua avventura azzurra con un ultima partecipazione Mondiale; sperava di poter terminare in Russia invece lascia definitivamente all’età di 36 anni, dopo 73 presenze, dopo una storica e triste eliminazione.

Calcisticamente è una grande delusione, la più grande della mia carriera”, Barzagli non ha dubbi nel post Italia-Svezia, sua ultima gara con la maglia azzurra, e non trattiene l’emozione:  “La Nazionale racchiude tante cose, all’inno ti fa venire i brividi e crea unione e amicizia coi tifosi. È veramente un peccato finire così… Con Gigi e Daniele abbiamo vissuto l’avventura del Mondiale 2006, ma anche con Giorgio ne abbiamo passate tante, si chiude un ciclo…”

De Rossi, dal Mondiale 2006 a Russia 2018, una macchia nella sua carriera: lo aveva detto lo stesso centrocampista all’indomani della sconfitta in terra svedese durante la quale, è riuscito a superare, con 117 presenze, un pilastro come Andrea Pirlo. La prima delle 117 partite in azzurro la gioca il 4 settembre del 2004, a 21 anni, nella partita Italia- Norvegia valida per le qualificazioni a quello che sarà poi l’indimenticabile Mondiale tedesco: nella sua partita di esordio realizza anche il suo primo gol in azzurro, primo delle sue 21 reti che lo rendono attualmente il centrocampista più prolifico della storia azzurra. Il capitano giallorosso è, subito dopo Buffon, il calciatore che ha collezionato maggiori presenze tra i convocati da Ventura per lo spareggio. “La Roma e l’Italia sono casa mia, la mia famiglia, se ci sarà bisogno sarò sempre a disposizione, ma dopo il Mondiale potrebbe anche essere anche la mia ultima esperienza in nazionale” aveva detto nella conferenza stampa che aveva preceduto la sfida amichevole degli azzurri con l’Uruguay. Così non è stato, il Mondiale non è arrivato e, per uno dei migliori centrocampisti al mondo, sfuma la possibilità di disputare il quarto mondiale.

“Il rispetto e la lealtà sono i valori che distinguono i campioni…”  per questo motivo, questi addii, per chi ama il calcio, sono dolorosi tanto quanto è stato per loro … arrivare a dire addio!

Caterina Autiero

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