Bologna, niente stadio per i migranti

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Serata importante per il Bologna che questa sera scenderà in campo contro il Lanciano in una partita che vale il terzo posto in classifica per approdare ai playoff. Moltissimi i tifosi pronti a lottare e sognare. C’è qualcuno però che non potrà prendere parte a questa festa. Sono una decina di migranti in possesso di un regolare permesso di soggiorno, in Italia da un paio d’anni, attualmente ospitati dall’albergo Pallone. Roberto Morgantini, vicepresidente dell’associazione Piazza Grande dichiara:

“Avrebbero voluto tanto vedere il Bologna ma dovranno rinunciare a incontrare i loro beniamini. Noi avremmo preso i biglietti e li avremmo accompagnati, ma non c’è stato nulla da fare. La società calcistica si era detta disponibile a farci entrare, previa autorizzazione della questura. Autorizzazione che, evidentemente, non è arrivata“.

Per la Questura, il permesso di soggiorno non è tra i documenti con cui si può accedere allo stadio. Secondo le norme di accesso agli impianti sportivi, per l’accesso all’impianto è richiesto il possesso di un documento di identità valido, da esibire anche a richiesta degli steward, per verificare la corrispondenza tra il titolare del titolo di accesso e il possessore dello stesso.

Il permesso di soggiorno, come conferma Alberto Monguidi, responsabile comunicazione Lega Serie B, non è un documento che riconosce l’identità di una persona, ma ne attesta la presenza regolare sul territorio. Ma non mi sembra comunque ovvio pensare che un permesso di soggiorno non sia sufficiente per entrare a vedere una partita”. Il loro permesso di soggiorno è rilasciato dalla questura: c’è la loro foto, c’è scritto dove sono ospitati. Ma è la stessa questura che non riconosce quel permesso per accedere all’impianto sportivo. Qualcosa non torna: se le regole sono sbagliate o anche solo contradditorie , si può anche cambiarle“.

Barbara Roviello Ghringhelli