La rinascita del Bologna è iniziata da Mihajlović , un allenatore che ha trasformato la squadra rossoblù in una squadra reattiva, portandola ad avere un’identità prettamente offensiva dopo aver giocato per metà campionato cercando di difendersi dalle altre squadre sicuramente più forti sulla carta.
La mentalità portata da Sinisa al Bologna ha dato subito i suoi frutti da subito: al suo esordio sulla panchina romagnola ha battuto l’Inter a San Siro, iniziando una serie di risultati positivi e sorprendenti che ieri hanno raggiunto l’apice con la vittoria a Torino contro l’ex squadra allenata dal tecnico serbo.
Dopo la vittoria contro l’Inter è arrivato un buon pareggio casalingo contro il Genoa – che stava attraversando un ottimo periodo – e subito dopo due sconfitte preventivate contro Roma e Juventus. Le prestazioni in queste partite sono state all’altezza delle avversarie e da questi presupposti Mihajlovic è partito per migliorare il Bologna. Pesa la sconfitta contro l’Udinese che era uno scontro diretto per la salvezza che bisognava necessariamente vincere ma le due vittorie contro Cagliari e Torino hanno riportato ottimismo in casa del Bologna.
Mihajlović ha reso possibile la rinascita del Bologna trovando una linea comune che potesse unire giocatori molto diversi tra loro: l’esperienza di Palacio, la fisicità di Santander, il talento poco espresso di Mattia Destro e tutto l’intero organico hanno trovato armonia sotto la sua sapiente guida.
Adesso si punta dritto verso la fine del campionato con l’obiettivo “salvezza”.
Gisella Santoro