Bojinov un via vai senza fine e l’Italia come meta

Il Pescara sarà la sua sedicesima maglia: Valeri Bojinov, dopo una carriera che lo ha visto giocare in otto paesi, ritorna in Italia, lì dove tutto è iniziato

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Ha indossato 15 diverse maglie, ha giocato in otto paesi: Valeri Bojinov, classe ’86 di Gorna Orjahovica, torna in Italia, lì dove è cresciuto ed è diventato grande.

Arrivato in Puglia quando aveva appena 13 anni, scoperto dopo una selezione di giovani leve a Malta, da Pantaleo Corvino ai tempi direttore sportivo del Lecce. In Salento frequenta le scuole e debutta in Serie A nel 2002 a soli 16 anni, diventando così il più giovane calciatore straniero ad aver esordito nel nostro massimo campionato.

Esploso con Zeman, nel 2005, con 11 gol in 6 mesi, a soli 19 anni, passa per 14 milioni alla Fiorentina. Con la squadra viola non vivrà le pagine positive che lo avevano accompagnato in Puglia . Per miracolo scamperà la retrocessione e l’estate successiva sarà oscurato dall’approdo di un certo Luca Toni.  Bojinov trova sempre meno spazio e, nel gennaio 2016, per presunte dichiarazioni contro allenatore e dirigenza, viene messo fuori rosa.

Per un anno va in prestito alla Juventus in Serie B, ma trova pochissimo spazio e  il giovane bulgaro concluderà la stagione con appena 7 reti. A fine anno la Juve non eserciterà l’opzione per il riscatto e Bojinov torna a Firenze, in attesa di sistemazione.

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fonte immagine: BBC Sport su Twitter

Non è un gran momento per Valeri, è tempo di cambiare aria: lascia l’Italia

Nel 2007 il 21enne bulgaro è ancora considerato una promessa e infatti punerà su di lui il Manchester City – non ancora quello dello sceicco Mansour – . La sfortuna, però, ne frena l’esplosione: si infortuna nel derby con lo United e salta tutta la stagione; nella successiva un altro crack lo condanna allo stop.

Il ritorno in Italia non gli varrà la stabilità

Nell’estate del 2009 va in prestito al Parma. Il talento mostrato da ragazzino si comincia a rivedere e Valeri chiuderà la stagione con 8 gol.

Dura poco però la sua avventura italiana: dopo appena un anno passa allo Sporting per 2,6 milioni ma, dopo appena sei mesi, fa nuovamente le valige.

In realtà non le disfà mai perchè, sulla falsa riga della sua carriera viaggia di piazza in piazza. Torna nella sua Lecce – un solo gol e retrocessione – va a Verona e Vicenza, dove è addirittura capitano ma, ormai è iniziata per lui una parobola discendente.

Torna al Levski Sofia(7 gol), poi in B alla Ternana e ai serbi del Partizan Belgrado dove realizza 18 reti.

A febbraio 2017 tenta perfino la Serie B cinese, al Meizhou Hakka.

Sarà poi la volta del Losanna – appena 4 mesi – e del Rijeka – dove registra una sola presenza 5 mesi-.

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fonte immagine: novinite.com

Dopo tanto viaggiare il ritorno in patria è un via vai senza destinazione

Nell’agosto 2018 Valeri fa ritorno in Bulgaria firmando per il Botev Vraca. Nel febbraio 2019 torna al Sofia firmando un contratto di un anno e mezzo: in tre mesi segnerà 4 reti in 11 partite ma non gli varranno la conferma in squadra Firma nuovamente con il Botev Vraca ma dopo sette presenze senza reti decide di svincolarsi.

L’Italia è la sua meta

Ha lasciato la Bulgaria da adolescente ed è crescito in Italia come uomo e come calciatore. Una vita e una carriera segnata sin dall’inizio dalla capacità di partire e ricominciare.
Oggi, a 33 anni, Valeri ha deciso di tornare lì dove tutto è iniziato, nel paese in cui è cresciuto, in quel calcio che ha creduto in lui.

Cercato da molti club delle serie minori, conteso fino all’ultimo dal Pescara di Legrottaglie e il Catania di Lucarelli, Valeri ha infine optato per la squadra abruzzese, dopo un lungo tira e molla che ha tenuto tutti sulle spine fino all’annuncio ufficiale del club:

Bentornato, Valeri, e in bocca al lupo!