La Fiorentina sembra essere la vera rivelazione di questo inizio di campionato. La squadra di Paulo Sousa, infatti, ha collezionato 4 vittorie su 5 gare disputate e si ritrova seconda in classifica a soli 3 punti di ritardo dall’Inter capolista. La vittoria di mercoledì scorso contro il Bologna ha evidenziato anche la buona prestazione del centrocampista polacco Blaszczykowski, autore del primo gol dei viola. Il giocatore polacco, arrivato a Firenze quest’anno in prestito dal Borussia Dortmund, ha catturato l’attenzione di tutti, oltre che per la sua prestazione, anche per la particolare esultanza. Il dito che Blaszczykowski alza al cielo per festeggiare il gol è dedicato alla mamma scomparsa quando l’uomo aveva appena 10 anni. Come lui stesso ha scritto nella sua autobiografia intitolata “Kuba”, la madre è morta in un modo estremamente tragico che ha segnato l’infanzia e l’adolescenza del calciatore: “Quel giorno la mia vita è cambiata, è stata stravolta, ma penso di aver acquisito molta forza. Ho affrontato tanti problemi nella vita, che altre persone avrebbero potuto percepire come tragedie. Io invece so che qualsiasi cosa brutta accadrà non sarà mai paragonabile a quell’episodio. Per cinque giorni sono rimasto immobile nel letto. Mi sono allontanato da tutti. Fino ai 15-16 anni ero alto solo 155 cm, poi sono arrivato a 175 improvvisamente”. La donna, infatti, è stata brutalmente uccisa dal marito davanti agli occhi del piccolo Kuba, questo il soprannome del calciatore polacco. Nonostante la terribile esperienza e la sofferenza che ha dovuto affrontare, Blaszczykowski è riuscito a riprendersi, grazie anche all’amore della nonna materna Felicja che lo ha cresciuto come fosse suo figlio e all’affetto dello zio Jerzy Brzeczek, ex calciatore, che lo ha avvicinato al mondo del calcio riuscendo a farlo diventare un campione. Dopo aver fallito una prima occasione al Górnik Zabrze, Blaszczykowski è stato infatti tesserato, tre anni dopo, nel Wisla Cracovia dove ha iniziato la sua vera carriera calcistica. Nel 2007 è passato al Borussia Dortmund e, parallelamente, ha iniziato anche la sua carriera nella nazionale polacca.
Ora si è aperto un nuovo capitolo della vita di Blaszczykowski, un capitolo tutto italiano nel quale, comunque, il pensiero corre sempre alla sua amata mamma. Proprio come è accaduto agli Europei del 2012, quando il centrocampista ha festeggiato un gol appena segnato alzando gli occhi in cielo, come se stesse cercando di vedere il volto della madre, per poi scoppiare in un pianto che ha commosso ed emozionato tutti. E Kuba continua ad amare follemente il calcio e a ritenersi estremamente fortunato: “Gioco a calcio, faccio la cosa che amo e, nonostante tutto, mi ritengo una persona fortunata. Un vecchio amico col quale sono rimasto in contatto si alza tutti i giorni all’alba per andare a lavorare e non può permettersi nemmeno una vacanza”.
Chiara Ciripicchio