Roma, cosa si è rotto?
Sembra che improvvisamente il giocattolo si sia rotto e quel classico blackout che di solito accade alla Roma lo stia vivendo nuovamente anche quest’anno. (Ricordiamo che lo scorso anno a gennaio si giocò praticamente tutto ciò in cui era in corsa in un mese)
Di cosa parliamo?
Quella sensazione di smarrimento da parte dei calciatori, quel costante interrogativo che porta ogni maledetta stagione a non avere più nessuna certezza e soprattutto a veder svanire gli obiettivi stagionali.
I giocatori sembrano a debito di ossigeno e sulle gambe, pressing che non porta frutti, errori grossolani individuali soprattutto in difesa, passaggi elementari sbagliati e tanto altro che danno a questa Roma una nuova identità grottesca.
La Roma si è trovata improvvisamente a passare dalla terza posizione alla settima. Uno scivolone che può essere giustificato in parte dai continui infortuni subiti?
Sta di fatto che la contestazione per l’allenatore Paulo Fonseca è partita da tempo e intorno a lui aleggiano le ombre di due tecnici che potrebbero prendere il suo posto a fine stagione.
Stiamo parlando di Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri.
Due ottimi allenatori, capaci di dare sicuramente un certo appeal alla squadra e tanta esperienza oltre che qualità alle scelte tattiche con un Nicolò Zaniolo in più dal prossimo anno calcistico.
I Friedkin sembrano aver quasi perso la pazienza nei confronti di un Fonseca sì con una rosa falcidiata dagli infortuni ma soprattutto in totale confusione tattica.
I tantissimi gol subiti non hanno innescato un campanello di allarme nella testa del mister che continua quasi imperterrito a mettere in mostra una difesa tra le più colabrodo del campionato e un centrocampo che non fa quasi più filtro senza dimenticare un attacco che fatica tantissimo a trovare una sua dimensione e paradossalmente a digiuno di gol.
Cosa è cambiato?
In tantissimi se lo domandano ma quasi all’unisono sembrano chiedere l’esonero di Fonseca.
Un Fonseca che continua a dichiarare nelle interviste di essere ancora in corsa per la Champions, che la squadra in realtà sta giocando bene e che a nostro avviso sembra ormai abbondantemente svanita.
Cosa rimane?
Probabilmente l’unica cosa che potrebbe salvare Fonseca dal suo addio alla Roma resta l’ipotetica vittoria dell’Europa League che porterebbe innanzi tutto finalmente un trofeo che la Roma non ha mai vinto.
Un trofeo che manca alla squadra giallorossa da ormai fin troppi anni e in più qualificherebbe direttamente la squadra alla prossima Champions League.
Ciò che divide la Roma dall’ambito trofeo – che lo scorso anno ha sfiorato l’Inter – sono 5 finali e di certo non con squadre con cui passeggiare.
Basti pensare che i prossimi avversari della Roma nei quarti di finale saranno i tanto temuti lancieri dell’Ajax.
Riuscirà Fonseca a inculcare ai suoi ragazzi la grande importanza che ha l’Europa League per salvare una stagione?
Stagione che nel complesso era andata inizialmente anche al di sopra delle aspettative e ora si ritrova addirittura a essere fuori da ogni possibile competizione per il prossimo anno?
La cosa certa è che in molti saluteranno a fine stagione sia per la scadenza del loro contratto.
Su tutti: Bruno Peres, Juan Jesus, sia chi non rientra più nel progetto Roma per un fattore anagrafico e per la nuova politica dell’abbassamento degli ingaggi: Pastore, Santon, Fazio e ormai quasi sicuramente anche Dzeko oltre a un inevitabile cambio drastico in porta per le deludenti prestazioni.
Raffaella De Macina
Fonte copertina: Profilo ufficiale Twitter As Roma