Beto, il diamante che fa brillare Udine

Il giovane attaccante bianconero è già una risorsa per i friulani

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immagine-fonte: profilo ufficiale Twitter Udinese Calcio https://twitter.com/Udinese_1896/status/1457603794691297285?s=20

Norberto Bercique Gomes Betuncal, detto Beto, è un classe ’98 nato a Lisbona, di orgine guineana, che sta diventando sempre più un giocatore imprescindibile per l’Udinese.

Infatti nelle ultime 6 partite, sono 4 le reti segnate. Gol pesanti, che hanno permesso alla squadra di pareggiare con Samp, Bologna e Atalanta e soprattutto di battere il Sassuolo: 6 punti che hanno la sua firma e che hanno permesso all’Udinese di risollevarsi dopo un avvio di torneo decisamente al di sotto delle aspettative.

Beto, dopo un anno al Portimonense, società calcistica portoghese con sede nella città di Portimão. Dopo averlo seguito per un anno, finalmente arriva all’Udinese quasi allo scadere della sessione del mercato estivo.

Con l’addio di Okaka, ceduto durante la sessione estiva, l’Udinese si ritrovava senza un centravanti di buona struttura fisica e così la proprietà friulana ha deciso di chiudere l’affare con Beto. E’ stato fortemente voluto dai friulani che in lui hanno visto un diamante grezzo da poter crescere e far emergere nel campionato di Serie A.

Effettivamente al momento Beto è riuscito a mettersi in mostra.

Non solo per 4 gol segnati in 6 partite di campionato, due dei quali di testa che lo mettono tra i primi 6 attaccanti di A per realizzazioni ‘aeree’, ma soprattutto per la grande forza fisica, per la potenza, per la tecnica in costante crescita, per la straordinaria empatia che esprime con i suoi compagni durante le partite.

Oltre alle spiccate doti tecniche, può offrire soluzioni in uscita palla al piede o come sponda.

Statistiche alla mano, scopriamo che i suoi gol sono arrivati tutti negli ultimi 10 minuti di gioco. E pensare che nelle prime nove giornate di campionato Beto ha messo a segno tre gol, tutti e tre nelle ultime tre gare. E, in tutte le situazioni l’Udinese ha strappato un pareggio o una vittoria.

Da evidenziare l’ottima intesa col compagno di reparto Deulofeu. Ancora non siamo ai livelli di Di Michele e Di Natale, ma quei due lì davanti riescono a far divertire tanto.

Cresce, calcisticamente parlando, nel settore giovanile dell’Uniao Recreativa e Desportiva de Tires dall’età dei primi calci (7 anni circa) e vi rimane fino ai vent’anni.

Qui Beto ha imparato a colpire di testa, a fare sponde e a specializzarsi nei gol all’ultimo minuto.

La prima squadra a notare le doti tecniche e fisiche del portoghese fu l’Olimpico Do Montijio, dove si presentò all’esordio con una tripletta.

A fine campionato in 34 presenze il ragazzo di Lisbona totalizzerà 21 gol. Niente male per un ventenne che fa della fisicità, tecnica e duttilità le sua armi migliori.

Nel 2019 ebbe l’opportunità di fare un provino con il Lille che però non andò a buon fine e Beto si ritrovò a firmare con il Portominense, squadra della Serie A lusitana.

Il club portoghese è praticamente una succursale del Porto, club dove ambiscono ad arrivare i talenti che passano per il Portominense.

Con la sua nuova squadra Beto realizza 24 reti tra Under 23 e prima squadra. In questi gol ci sono tutte le qualità che portano i tifosi della squadra lusitana a soprannominarlo l’Haaland di Portogallo.

In un’intervista Beto si è raccontato:

“Mio papà è in Francia. Sono cresciuto con la mamma che fa la cuoca per i bimbi e due sorelle più grandi, lei è della Guinea-Bissau. Da bambino mi allenavo con le palline da tennis perché sbagliavo gol facili. Allenandomi in quel modo potevo migliorare la mia precisione”.

Poi, la confessione:

“Tifavo Chelsea e Inter… il mio idolo è Eto’o e mi ispiro molto a Lukaku”.

Quando nel 2017/2018 giocava nell’Uniao de Tires, il guadagno non era sufficiente, per tanto, aveva trovato lavoro nella catena di fast food KFC specializzata in pollo fritto. Fu per un anno un guadagno sicuro che gli permise comunque di andare avanti anche se con molti sacrifici.

Inoltre, sulla sua esperienza all’Udinese aggiunge:

Sono contento di questa partenza, io voglio vincere sempre”, esordisce Beto.

“Non mi aspettavo di partire così anche se credo molto in me stesso. Sono nel club giusto per crescere e fare carriera”.

E’ un ragazzo semplice che ha già instaurato un buon rapporto con i compagni e l’allenatore ed infatti Gotti, nel post partita contro l’Atalanta, descrive così Beto:

“La cosa più bella e che fa ben sperare per il futuro di Beto è che è una persona di qualità e di valore”.

 

Ilaria Iannì