Il talento è una fonte da cui sgorga acqua sempre nuova. Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il giusto uso – Ludwig Wittgenstein
Così come Icaro avvicinandosi troppo al sole, pagò a caro prezzo l’insolenza di sfidare gli dei precipitando rovinosamente al suolo, allo stesso modo tantissimi giovani talenti nel mondo del calcio, passano velocemente dalla popolarità e dall’essere celebrati a nuovi dei dell’Olimpo per poi cadere inesorabilmente nell’oblio. Il talento da solo non basta ma necessita di altre qualità come la costanza, l’umiltà, l’impegno, il sacrificio, la volontà di apprendere, la capacità di leadership e anche una buona dose di fortuna. Solo in questo caso può esprimersi a pieno generando campioni i cui nomi rimangono scolpiti nella storia.
L’Empoli con 12 punti di vantaggio sulla seconda in classifica e con ben 4 giornate dalla fine del campionato ha conquistato il titolo della cadetteria. Il tecnico Andreazzoli ha guidato la compagine toscana nella massima serie e il presidente Fabrizio Corsi intervistato da Radio Anch’io Sport su RadioUno ha espresso il desiderio di proseguire il cammino in Serie A assieme al coach, primo trascinatore in panchina, e a tutti i componenti della squadra: “Confermeremo la gran parte di questo gruppo, poi cercheremo tre o quattro giovani del 1998-2000, che magari non sono ancora pronti ma lo diventeranno presto”. La parola d’ordine è spazio ai giovani ed è proprio grazie a questa filosofia se l’Empoli si è laureato campione di Serie B. Ismaël Bennacer, centrocampista classe 1997 delll’Empoli e della Nazionale algerina, è stato protagonista assoluto nella cavalcata allo scudetto nonché una delle rivelazioni più positive delle squadra azzurra. Andiamo a scoprire insieme il personaggio di questa settimana della rubrica “meteore e stelle nascenti”.
Dal campionato amatori alla delusione Arsenal – Il calciatore francese, naturalizzato algerino, è nato ad Arles ed è proprio nella squadra della sua città natale, l’Arles-Avignon, che ha inizia a muovere i primi passi nel mondo del calcio. Nel 2014 entra a far parte della squadra B militante nello Championnat de France amateur 2, il quinto livello del campionato francese. Il suo mancino magico unito alle importanti doti tecniche attirano l’attenzione di molti top club europei e nell’estate 2015 viene acquistato dall’Arsenal per una cifra corrispondente a 300.000 euro. Il centrocampista di orini marocchina è pronto per il grande salto, o almeno così sembra, e a 17 anni e 7 mesi viene accorpato all’U21 dell’Arsenal allenata da Steve Gatting nel campionato riserve. IL 27 ottobre 2015 esordisce in prima squadra nella sconfitta per 3-0 sul campo dello Sheffield Weds in Coppa di Lega. Nella prima stagione con i Gunners, sebbene si possa considerare positiva, non gioca nessuna partita di Premier League. La storia si ripete nella sua seconda annata. Arriva a più riprese ad indossare la fascia di capitano della seconda squadra dell’Arsenal ma scalare le gerarchie di Wenger, nemmeno a parlarne.
Il riscatto in Francia – La sua esperienza con la maglia dei Gunners si conclude con 0 presenze all’attivo nel campionato maggiore e a gennaio 2017, consapevole della necessita di trovare spazio e visibilità in vista del Mondiale 2018 con la maglia algerina (dopo aver giocato con l’Under 18 e l’Under 18 delle selezioni nazionali francese nel 2016 ha optato per l’Algeria) passa in prestito al Tours, in Ligue 2. Il ritorno in Francia, nella seconda serie, nonostante possa sembrare un passo indietro, è la boccata d’aria che permette al talentuoso centrocampista classe 1999 di scrollarsi di dosso le pressioni dell’Emirates Stadium e di ritrovare una buona continuità a livello di prestazioni. Il 14 aprile del 2017 segna anche il suo primo gol in un campionato professionistico, frutto di un duro allenamento in settimana volto a migliorare, lo score realizzativo che ancora stenta a decollare, e la presenza in area di rigore con degli inserimenti. Chiude la stagione al Tours con 16 presenze e 1 rete all’attivo, l’esperienza in Ligue 2 si rivela una buona palestra che prepara e anticipa l’approdo di Bennacer in Italia. Infatti, dopo il rientro dal prestito, il 21 agosto 2017, l’Arsenal lo cede a titolo definitivo all’Empoli con il quale firma un contratto quadriennale.
Impatto da grande – Arrivato in estate nell’incredulità generale per un milione di euro, da uomo misterioso a poco a poco si è ritagliato il suo spazio, contribuendo alla cavalcata della squadra azzurra in vetta al campionato cadetto. Dopo aver preso le misure con una nuova realtà, un nuovo paese e una nuova lingua il numero 10 dell’ambizioso Empoli ha fatto valere tutta la sua classe: tecnica pregiata abbinata ad una grande duttilità tattica, gli permettono di giocare indifferentemente in più ruoli a seconda della necessità, da centrocampista centrale a mezzala, da trequartista a esterno. E se con Vivarini si alternava tra panchina e campo con Andreazzoli il suo talento ha preso il volo: in 20 partite ha giocato 1772 minuti su 1800 partendo sempre da titolare, inanellando 2 gol conditi da due assist contro il misero bottino di 1072 minuti giocati su 1710 in 19 partite e di soli 2 assist nella prima parte di stagione con l’allenatore esonerato il 17 dicembre 2017.
Tesoretto in casa Empoli – Il suo valore, arrivati a questo punto della stagione e con la squadra toscana già promossa in Serie A, si stima attorno a 10 milioni. Un bel tesoretto per l’Empoli, che prelevandolo a buon prezzo dai Gunners ha avuto una grande intuizione. Il nazionale algerino è di fatto un osservato speciale non solo di tanti top club di Serie A ma anche dello stesso Arsenal che vanta il diritto a pareggiare l’offerta più alta per riportarlo a Londra. La volontà del presidente Corsi sembrerebbe quella di blindarlo in maglia azzurra e proseguire con lui così come con tutti gli altri giovani anche nella massima serie per portare avanti un progetto di rinnovamento iniziato con Vivarini e proseguito con Andreazzoli. Con tutta probabilità a meno che non arrivi qualche offerta irripetibile, il giovane algerino l’anno prossimo calcherà i campi di Serie A con la maglia dei toscani. Il nostro è un arrivederci, con la certezza di rivedere il mancino di Arles pennellare giocare d’autore anche nel campionato che conta. Perché il momento è propizio, il cielo parla da sé: è nata una stella.
Mariachiara Rossi
(immagine di copertina calciomercato.com)