Benevento, intelligenza e duttilità: elementi fondamentali per Mister Bucchi

Cristian Bucchi, con il Benevento, per dimostrare, insieme di meritare la Serie A

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Cristian Bucchi, ex attaccante di Pescara e Perugia, è ritornato in cadetteria ad allenare.

Dopo la sua avventura  poco fortunata con il Sassuolo, è pronto ad una nuova sfida: il Benevento.

 Dopo qualche esperienza travagliata, nell’estate del 2016, Bucci viene ufficializzato come nuovo tecnico del Perugia. È proprio questa meravigliosa stagione, terminata al quarto posto per gli umbri,  che gli permette di fare il suo esordio in panchina in massima serie con il Sassuolo.
A fine novembre, però, termina la sua esperienza in Emilia.


“Forse i tempi del mio approdo in quella società andavano valutati meglio. Dopo tanti anni con Di Francesco si cambiava molto. Ma mi è servita tanto a livello personale”, afferma in un’ intervista rilasciata al “Guerin Sportivo”.

Dopo aver archiviato l’esperienza sulla panchina neroverde, Bucchi è pronto e lo dimostrano i 10 punti già conquistati dal suo Benevento.
L’amore e l’entusiasmo della piazza hanno sorpreso molto il tecnico e potrebberp essere un’arma in più per la “Strega”.
Afferma:” Passione, amore, orgoglio: ho trovato tutto questo qui. Ecco perché ho accettato subito“.

 

Ha un’idea ben chiara del modo di giocare. Non si tratta di modulo – che può cambiare più volte durante una partita – ma dell’idea di gioco che vuole esprimere. Infatti, duttilità e intelligenza sono elementi fondamentali nel suo modo di giocare.

Nella fase di non possesso palla è necessaria un’organizzazione maniacale mentre vuole imprevedibilità nella fase di possesso.
“Bisogna muoversi in base allo spazio che hai a disposizione. E variare continuamente espressione. È nella capacità di effettuare questa lettura, secondo me, la chiave di tutto”, dichiara.

Il Benevento è un mix tra  giocatori esperti, come Nocerino e Maggio, e giovani di prospettiva, penso ad Asencio: “Tutti hanno in comune la voglia di migliorarsi e la duttilità sia mentale che fisica“, dichiara il tecnico giallorosso.

Non si ispira a un allenatore in particolare – e si vede – ma vorrebbe il pragmatismo di Cappello, la meticolosità di Sarri e l’intelligenza nella gestione di Allegri.

L’obbiettivo del Benevento?

“Io voglio costruire per arrivare a vincere”, sono le parole del Presidente Vigorito durante il loro primo incontro.

Proprio questa frase ha convinto Bucchi.

“Questo sforzo della società ha un obbiettivo che mi carica di responsabilità, ma c’è condivisione. Mi sono sentito subito parte integrante di questo progetto”, afferma il tecnico romano.

Mister Bucchi ha tutto ciò che serve per raggiungere l’obbiettivo prefissato. Ora sta a lui dimostrare quanto vale, ai tifosi ma soprattutto alla società che gli ha dato fiducia.

 

Aurora Levati