Belgio e Russia, inserite nel Girone B di Euro 2020, si affrontano nuovamente dopo l’avventura nello stesso girone di qualificazione alla competizione
Nel gruppo B di Euro 2020, sono sicuramente le nazionali di punta, con un occhio non distratto anche sulla Danimarca.
Belgio e Russia faranno il loro esordio nella competizione europea sabato 12 giugno alle ore 21:00 allo stadio di San Pietroburgo.
Il girone si aprirà solo tre ore prima, con la sfida tra Danimarca e Finlandia, allo stadio Parken (o Telia Parken) di Copenhagen.
Le due compagini si sono già affrontate nel girone di qualificazione agli europei, girone che comprendeva anche Scozia, Cipro, Kazakistan e San Marino.
I Red Devils, come sono soprannominati i giocatori del Belgio, per via del colore della maglia, si sono posizionati, con 30 punti, al primo posto nel girone, proprio dinanzi alla Russia, a quota 24.
Nelle qualificazioni hanno battuto due volte i russi, che sono alla quinta presenza consecutiva ai Campionati Europei UEFA.
Il Belgio, invece, è al suo secondo torneo continentale consecutivo per la prima volta dal 1984. Era infatti tornato a disputare la competizione dopo 16 anni, in occasione di UEFA EURO 2016.
I precedenti tra le due squadre riguardano appunto il girone di qualificazione, vinte entrambe dai belgi.
Inoltre le due squadre si sono affrontate due volte nella fase a gironi della Coppa del Mondo FIFA, ed anche in quell’occasione, il Belgio ha vinto.
La nazionale guidata da Marc Wilmots ha sconfitto la Russia di Fabio Capello 1-0 a Rio de Janeiro nel torneo del 2014. Gli altri precedenti tra le due squadre sono stati in amichevole, con due pareggi – compreso un 3-3 a Sochi il 28 marzo 2017 con la doppietta di Christian Benteke per gli ospiti – mentre Lukaku ha segnato i suoi primi due gol in nazionale nel 2-0 del Belgio a Voronezh il 17 novembre 2010.
Per quanto riguarda ancora la competizione europea, per la Russia è la quinta consecutiva partecipazione a una fase finale EURO e la sesta in sette da nazione indipendente.
Compresa questa edizione, ha partecipato a otto delle ultime nove edizioni EURO, giocando sotto il nome di Unione Sovietica nel 1988 e Comunità Stati Indipendenti (CSI) quattro anni dopo, prima di esordire come Russia nel 1996.
Il Belgio, come già detto, nel 2016 è tornato a giocare una fase finale EURO dopo l’ultima esperienza da nazione co-organizzatrice insieme all’Olanda per UEFA EURO 2000.
La nazionale allenata da Wilmots in quell’edizione è arrivata seconda nel Gruppo E, agli ottavi ha travolto l’Ungheria per 4-0 (loro vittoria più larga di sempre in un EURO) e infine ha perso 3-1 ai quarti contro il Galles.
CT, MODULI E PUNTE DI DIAMANTE
Roberto Martinez, il ct spagnolo è il primo selezionatore, dal 1958, non proveniente dal Belgio a sedere sulla panchina della nazionale.
L’ex centrocampista, passato alla storia come allenatore per aver vinto una FA Cup nel 2012-2013 con il Wigan (primo successo per il club britannico), è stato ingaggiato dal Belgio come nuovo commissario tecnico nell’agosto del 2016, dopo l’eliminazione a Euro 2016 per mano del Galles che costò la panchina a Wilmots.
Martinez, entrato in punta di piedi, in un primo momento non ha stravolto l’operato del suo predessore ma ha lavorato su una squadra di qualità ma incapace di esprimersi al massimo, riuscendo immediatamente a qualificarsi per Russia 2018.
Dopo un paio di partite con il 4-2-3-1 (utilizzato anche da Wilmots), è poi passato al 3-4-2-1. Dovremmo, dunuqe attendere un Belgio con tre in difesa, salvo infortuni. In tal caso ricorrerebbe alla linea difensiva a quattro in cui troverebbe spazio Meunier con Castagne che sarebbe arretrato sulla linea dei difensori.
Se Eden Hazard, a causa del recente infortunio non sembra essere al top della forma, la certezza offensiva è il gigante interista Lukaku. L’attaccante ha vissuto una stagione impressionante ed è pronto a trainare i suoi il più avanti possibile.
Per l’occasione, Thierry Henry torna a far parte dello staff del ct come assistente allenatore quale era stato dal 2016 al 2018.
Stanislav Cherchesov, 57 anni, è sulla panchina della Nazionale russa dal 2016 e, con lavoro e disciplina ha cambiato la Russia.
Prima dell’estate 2018, quando nel Mondiale in casa si è fermato ai quarti con la Croazia, era uno sconosciuto ma dopo l’ottima prestazione è divenuto una celebrità in patria, venendo anche insignito del prestigioso Ordine di Aleksandr Nevskij per iniziativa del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Oltre ai ruisultati ottenuti ciò che risalta è l’esser riuscito a trasmettere determinazione e attaccamento: la sua Russia incanta il Paese che scopre l’amore per la propria nazionale.
Dal quel 2018 la sua squadra è maturata e l’obiettivo ad EURO 2020 è quella di migliorare o confermare quanto mostrato sui campi casalinghi nel torneo mondiale.
Il ct baffone, farà particolare affidamento sull’incredibile fiuto per il gol del capitano Artem Dzyuba, 32enne punta dello Zenit San Pietroburgo e sulle doti da trequartista di Aleksej Miranchuk, noto in Italia in quanto calciatore dell’Atalanta.
Sarà certamente una gara che potrebbe riservare qualche sorpresa quella tra le due compagini.
Simona Cannaò