Bandiere italiane ammainate, dopo Del Piero anche Totti chiuderà la carriera all’estero?

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Giocare per anni con una maglia portando al braccio una fascia che solo i campioni possono onorare. Del Piero e Totti hanno molto in comune: la classe indiscussa, la dedizione, l’attaccamento a una sola maglia fino a diventarne una indiscussa bandiera e, purtroppo, il non essere immortali.

Da una parte Alex, il bianconero doc che con la sua Juve ha totalizzato 700 presenze realizzando 290 gol. Si dice che il vero amore si dimostra nel momento del bisogno e Pinturicchio non ha esitato a confermarlo quando, nell’anno della retrocessione in Serie B, ha continuato a lottare per la sua Vecchia Signora, decidendo di ripartire insieme.

Il capitano della Juventus Alessandro Del Piero solleva la coppa per il 28/o scudetto, in una immagine del 29 maggio 2005. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Sponda Trigoria, l’ottavo re di Roma Francesco che per più di 700 volte è sceso in campo con la divisa giallorossa segnando 300 reti. Il suo matrimonio calcistico con la squadra capitolina dura da ventitré anni e il Pupone è rimasto sempre fedele alla maglia della sua città, rifiutando offerte pervenutegli da prestigiosi club europei.

AS Roma's Totti celebrates after scoring against Parma during their Italian Serie A soccer match at the Tardini stadium in Parma

Alessandro Del Piero e Francesco Totti, due bandiere italiane capaci di regalare al calcio giocate e gol spettacolari, rappresentanti di una rivalità sportiva vissuta con il massimo rispetto come dimostrano le parole che, in occasione di avvenimenti importanti per la storia di entrambi, si sono riservati l’un l’altro.

“Ciao Fra’, mi piace chiamarti così come sempre tutti noi ti abbiamo chiamato. È un momento particolare per te e sono felice di poterti raggiungere tramite il telefonino, dato che sono molto lontano. Ricordo tanti momenti passati insieme, abbiamo avuto l’onore di giocare per squadre diverse, diventarne capitani e rappresentare la grande rivalità che c’è fra questi due club, ma questo ci ha sempre permesso di stimarci a tal punto di rispettarci. L’urlo che hai fatto dopo il rigore contro l’Australia è ancora impresso nella mia mente, abbiamo vinto insieme la cosa più bella del mondo, cioè un Mondiale”. Con queste frasi Alessandro Del Piero si rivolgeva a Totti dopo il 300° gol del 10 giallorosso.

Frasi significative che testimoniano la stima reciproca, il rispetto e il legame tra due campioni eloquente anche nelle parole spese da Totti sul proprio sito ufficiale quando Alex giocò la sua ultima partita con la maglia della Juve, ha scritto sul proprio  sito ufficiale:”Grande Alex, ho saputo oggi che comincerai una nuova avventura con la squadra del Sydney, in Australia. Sono molto contento, per un campione come te le sfide non finiscono mai. Siamo cresciuti insieme, sebbene in realtà diverse e rivali. Anche in Nazionale siamo uniti da molti momenti: alcuni belli come a Berlino, altri meno. Ma siamo stati amici anche lì. Adesso che te ne vai provo un senso di nostalgia“.

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Una mancanza sentita da tutto il calcio italiano al momento del trasferimento del 10 bianconero in Australia. Una decisione dovuta a vicissitudini con la società e che ha negato all’Italia calcistica di vedere la conclusione della carriera di un grande nelle squadra che ha amato sopra ogni cosa.

In questi giorni sembra che il nostro calcio ci stia ricadendo. Dopo le polemiche a Roma, ora regna una confusione generale su quello che sarà il futuro professionale del capitano giallorosso, e la possibilità di un possibile approdo in America sembra essere più che concreta.

Totti e Del Piero si sono scontrati per molte stagioni da avversari ma insieme sono riusciti a scrivere una pagina importante per il nostro calcio, contribuendo nel 2006 a vincere la Coppa del mondo. In un momento in cui spesso si discute sul numero ridotto di calciatori italiani militanti nel nostro campionato, sostenendo come questo rappresenti un problema anche per la nazionale, ci si dovrebbe forse rendere conto che finché continueremo a regalare pezzi della nostra storia calcistica all’estero, ci condizioneremo da soli.

Chiara Vernini