Se il 2016 di Roberto Mancini era iniziato male, dopo la trasferta di questa sera al Franchi il nuovo anno è sfociato nel disastroso. Affidatosi al 4-3-3 con Icardi affiancato da Eder e Palacio, Mancini confida nella formazione schierata contro il Chievo. Sousa, invece, schiera il 4-2-3-1 con Kalinic supportato dal trio Bernadeschi, Ilicic e Tello. L’avvio è subito in mano ai viola che, approfittando del torpore nerazzurro, impegnano più volte Handanovic: Telles salva un gol fatto di Ilicic e manda in standby lo sloveno. La partita si accende dopo il primo quarto d’ora, quando, l’Inter si sveglia dall’intorpidimento e su corner battuto da Brozovic, Murillo stacca di testa non trovando, però, lo specchio della porta. L’Inter trova fiducia e la partita diventa divertente e piccante. Al 26’ Kondogbia si svincola dalla pressione viola seguendo l’inserimento di Palacio che, una volta servito, crossa al centro trovando un attentissimo Brozovic nel leggere il movimento e, a volo, sferra un destro letale per Tatarusanu. L’Inter va in vantaggio e dopo il gol i nerazzurri trovano l’adrenalina mancata nei primi 15 minuti di gioco; la Fiorentina, per contro, cala d’intensità e di brillantezza sprecando sugli esterni. Si chiude così la prima fazione di gioco.
Nessun cambio nella ripresa e le squadre tornano in campo con la stessa intensità con la quale avevano chiuso i primi 45 giri d’orologio; a dare la scossa alla squadra ci pensa Sousa con l’innesto Zarate e al 15’ Murillo, fuori tempo, fa un assist al rivale Borja Valero che di testa spiazza Handanovic e piazza il gol del pareggio. Mancini non sta a guardare e inserisce Perisic al posto del poco brillante Eder ma la freschezza e la pressione del croato non bastano a riprendere le redini del gioco e a raddoppiare il risultato. Al contrario di quanto Mancini si aspettasse, un altro dei suoi è costretto ad uscire dal campo e non per volere suo bensì di Mazzoleni che, abbagliato dal contatto tra Bernardeschi e Telles, estrae il doppio giallo per il difensore nerazzurro lasciando l’Inter in 10. Fuori Ilicic, dentro Babacar ed è proprio il senegalese a siglare il San Valentino perfetto ai viola; sembrava scongiurata la maledizione del 94’ per gli interisti e, non al 94’ ma al 91’, arriva il raddoppio viola su una mezza papera di Handanovic e un assopimento difensivo che creano la combo perfetta per l’irruzione di petto di Babacar: 2-1 Fiorentina ed esplode il Franchi.
Finale di partita convulso e caotico, Mazzoleni fa strage di espulsioni e dopo un arbitraggio contestabile, un rigore non dato alla Fiorentina, un’espulsione su un fallo inesistente su Telles, arrivano un rosso su Zarate per comportamento scorretto nei confronti di un avversario e uno su Kondogbia per aver ironicamente applaudito l’operato del direttore di gara. A riguardo si esprime così Paolo Sousa: “Tutti sono analizzati per il lavoro che fanno, noi allenatori e anche gli arbitri, ma dopo la partita tocca a voi giornalisti o agli arbitri stessi analizzare le prestazioni dei direttori di gara. Non a noi allenatori”. Non sulla stessa lunghezza d’onda Mancini, almeno così lascia intendere dal suo silenzio; l’Inter infatti, nella sua totalità, non si è presentata ai microfoni andando in silenzio stampa. L’unico messaggio trapelato dallo spogliatoio nerazzurro è “La società non ha piacere di commentare la partita né di parlare”.
L’Inter, intanto, al contrario di quanto credeva torna a Milano con un deludente risultato e un terzo posto sempre più lontano. Scavalcata dalla Roma e aumentato il gap con la Fiorentina, si ritrova ad uno scomodo quinto posto e un Milan alle calcagna.
Egle Patanè