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Azzurre orgoglio tricolore: in Italia, le donne hanno le palle

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Le Azzurre battono il Belgio e sono vicinissime alla qualificazione ai Mondiali: per mille ragioni, rappresentano delle professioniste che meriterebbero più riconoscimento

…’Se non fosse per le donne‘… mai affermazione fu così giusta come in questo caso: le Azzurre sono vicinissime al Mondiale. Sembra strano ma, nell’anno della clamorosa mancata qualificazione dell’Italia (dei maschietti) a Russia 2018, arriva una ancor più clamorosa risposta dal calcio made in Italy e arriva proprio da quelle che tutti meno si aspettano, le donne.

Proprio loro, quelle che nell’immaginario collettivo indossano tacchi, sono il ‘sesso debole’ e, ancor più grave, per qualcuno, non hanno nulla a che fare con il gioco del calcio (considerato – a torto- uno sport esclusivamente maschile)… per qualcuno ma anche dal sistema…e questo, a nostro parere, rende le donne italiane del calcio ancora più stoiche.

E’ vero (più volte lo abbiamo sottolineato) che in Italia si sono fatti passi in avanti per far crescere il movimento ma in questa occasione ci piace ricordare che le donne italiane che ai tacchi preferiscono i tacchetti non sono professioniste perchè, nel nostro Bel Paese, la legge 91 del 1981 demanda al Coni e alle singole Federazioni decidere quali discipline sportive possano essere considerate professionistiche e, ad oggi nessuna disciplina femminile è professionistica quindi nessuna donna italiana, che gareggi in un mondiale o a livello Olimpico, può essere considerata professionista.

Le Azzurre, dunque, in un paese maschilista alla sPalle,  rispondono da vere Donne: dimostrando sul campo che la loro passione, il loro talento, il loro impegno, non sono da meno di quelli del ‘sesso forte’

Lo sono, invece, i loro stipendi che vede la maggior parte di loro costrette a lavorare per mantenersi. Nel calcio femminile al massimo si parla di rimborsi spese, che nella maggior parte dei casi vanno dai 200 ai mille euro. Le top player, che magari hanno militato per anni in Nazionale, guadagnano cifre ridicole se paragonate ai giocatori maschi (pare che lo stipendio più alto sia intorno ai 6.000 euro al mese). Nella Serie A femminile italiana non esistono premi partita (la squadra che vince non paga l’iscrizione al campionato l’anno dopo) che sono irrisori anche per la Nazionale: agli ultimi Europei il premio alle Azzurre per essere arrivate ai quarti è stato di 5.000 euro lordi.

immagine da Telestense

«Avere uno stipendio e contare su una pensione significa potere dedicare tutto il tempo agli allenamenti, migliorare tecnicamente e offrire quindi uno spettacolo più bello in campo, che è quello che importa a chi viene allo stadio a vederci» ha dichiarato Sara Gama (capitano della Nazionale e della Juventus Women) in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera a cura di Federica Seneghini.

Oltre agli stipendi, in meno, queste Donne, hanno anche le attenzioni mediatiche e dell’opinione pubblica (che sappiamo essere ormai due cose complementari).

In questo contesto, le prestazioni delle Azzurre non possono che fare, per fortuna, rumore. La vittoria sul Belgio per 2-1 porta a 6 le vittorie in sei gare disputate di qualificazioni al Mondiale di Francia 2019. L’Italia (quella femminile) è prima del girone con 15 gol realizzati e due soli subiti.

Pos Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.  Italia 18 6 6 0 0 15 2 +13
2.  Belgio 10 5 3 1 1 18 5 +13
3.  Portogallo 4 4 1 1 2 9 3 +6
4.  Romania 4 5 1 1 3 5 8 -3
5.  Moldavia 1 6 0 1 5 2 31 -29
 
Belgio     12 – 0 1 – 1 3 – 2
Italia 2 – 1   5 – 0   3 – 0
Moldavia   1 – 3     0 – 0
Portogallo 0 – 1 0 – 1 8 – 0    
Romania   0 – 1 3 – 1    

«La vittoria di oggi è importante anche per tutto il movimento, è una spinta forte per tutte le bambine che vogliono fare calcio…Le ragazze sono state incredibili, tutto quello che stanno muovendo è tutto merito loro» queste le parole del ct Milena Bertolini ai microfoni della Rai, commentando a caldo il successo delle azzurre sul Belgio che avvicina l’Italia alla qualificazione mondiale.

La formula delle qualificazioni europee ai Mondiali prevede che le sette vincitrici dei gironi si qualificano direttamente per la fase finale -in programma dal 7 giugno al 7 luglio 2019-, mentre le quattro seconde classificate con i migliori risultati ottenuti nel proprio girone, accedono agli spareggi per aggiudicarsi l’ultimo posto disponibile in Francia. Queste quattro  verranno sorteggiate dando vita a due doppi confronti in programma ad ottobre: le due vincitrici di queste sfide si affronteranno poi a novembre per stabilire l’ottava squadra europea che andrà alla fase finale.

L’ultima volta che la nazionale femminile di calcio ha partecipato a un Mondiale è stato nel 1999 e questo non può che rendere ciò che stanno facendo queste Donne un’impresa.

Caterina Autiero

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