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Azzurre, meglio tardi che mai! Dall’incontro con Mattarella emergono altri segnali di svolta

Le Azzurre al Quirinale ricevono elogi e ringraziamenti da Mattarella. Il capo dello Stato si accoda all'auspicio di un vero cambiamento per il calcio femminile

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“Vi ringrazio perché siete riuscite ad unire
un intero paese e ne ha bisogno”.

Così Mattarella, a nome di tutta Italia, ringrazia le Azzurre per quanto compiuto.

Ringraziamenti e stima che, a dire il vero e a ragion di logica, sono arrivati da più parti (non poteva essere altrimenti), perchè dietro a un’impresa sportiva c’è molto di più…

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“Siete state un esempio di gioco e correttezza per tutti, le vostre imprese convinceranno tantissime bambine a scegliere il calcio.
Non sappiamo ancora chi vincerà, ma voi il Mondiale lo avete già vinto: avete conquistato la pubblica opinione e acceso i riflettori sul vostro sport.”

Assolutamente concordi con il capo dello Stato.
Le Azzurre sono riuscite a farsi notare senza gridare semplicemente brillando di passione e sudando per un obiettivo.

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Hanno conquistato, hanno insegnato, hanno dimostrato. Hanno spinto tutti ad accorgersi e -vuoi o non vuoi- ad accettare che esiste un’altra metà del calcio e che sa essere ugualmente bella ed emozionante.

I primi a parlare all’incontro sono stati il presidente del Coni Malagò e il presidente della federazione Gravina che si sono concentrati sul futuro ma soprattutto hanno parlato di “Bellezza” per quanto fatto.

Poi è la volta delle protagoniste attraverso la voce di Milena Bertolini e di Sara Gama che a testa alta rivendicano dignità.

“Abbiamo aspettato con pazienza in questi anni,
ora non ci stancheremo di chiedere il riconoscimento dei nostri diritti, dell’eguaglianza, dell’equità,
che sono i valori della nostra Costituzione.”

milena bertolini post

Alle parole del ct fa eco Gama che cita l’articolo 3 della Costituzione legandolo al numero della sua maglia: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso…».

Già e Mattarella ne è consapevole:

“È irrazionale e del tutto inaccettabile che non abbiate gli stessi diritti degli uomini.
L’attenzione che avete suscitato, come la cessazione di ogni disparità, non sono più revocabili”.

L’auspicio è che sia davvero la svolta… meglio tardi che mai!

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