Il 13 novembre 2015 sarà una data che i francesi non dimenticheranno insieme all’Europa, al mondo intero e al calcio. L’attacco portato al cuore di Parigi dall’Isis è coinciso con una serata di calcio amichevole: in corso allo Stade de France c’era Francia-Germania, fuori l’inferno.
Partita non sospesa per evitare di generare caos e panico ma che, nelle ore successive, sono venute fuori storie di chi, quella partita, la stava giocando.
Lassana Diarra: centrocampista francese, ha perso la cugina Asta Diakitè, rimasta uccisa durante gli attentati terroristici. “Lei è sempre stata per me un rifugio, un supporto, una sorella maggiore. In questo clima di terrore è importante per tutti noi rappresentanti del Paese e della sua diversità di prendere la parola” scrive il calciatore su Twitter.
Antonio Mateu Lahoz: arbitro designato per l’amichevole, al giornale As ha dichiarato: “Non ci siamo accorti di niente finché non è finita la partita. Abbiamo vissuto momenti duri e di grande incertezza perché non ci lasciavano uscire dalla stadio”.
Non solo storie di paura di chi era in campo, ma anche di che era in strada e si è salvato per miracolo come Massimiliano Natalucci, italiano di Senigallia, sopravvissuto alla strada del teatro Bataclan dopo essere uscito illeso nel 1985 dalla tragedia dell’Heysel (quella stessa sera nell’amichevole Belgio-Italia si commemoravano proprio quelle 39 vittime…); il giocatore del Barcellona Sergi Roberto a Parigi nella notte del 13 novembre. Mentre si trovava in giro con alcuni amici, è stato fermato dalle forze dell’ordine e invitato, con i suoi amici, a tornare a casa.
Insomma, una notte da incubo anche per il calcio che ora si domanda cosa succederà soprattutto perché martedì 17 c’è in programma Inghilterra-Francia che la Federazione francese, al momento, ha confermato. I calciatori però non sono dello stesso avviso: nel ritiro blindatissimo di Clairefontaine, infatti, diversi elementi della rosa di Deschamps hanno reputato la situazione come assurda. La paura regna sovrana, tutti vogliono semplicemente tornare dai familiari. Nessuna comunicazione per ora da parte dei club che hanno visto i giocatori francesi partire per Parigi qualche giorno fa: silenzio anche per Juventus e Roma, che contano Evra, Pogba e Digne agli ordini di Deschamps.
Anche il mondo sportivo italiano è sotto shock per quanto avvenuto in Francia: “Quello che è successo ci lascia tutti senza parole. I luoghi dello sport simbolo per attacchi terroristici? C’è un discorso senza logica, indiscriminato. Euro 2016? Il pericolo riguarda qualsiasi grande evento di sport e non”. Le parole presidente del Coni, Giovanni Malagò, a Premium Sport dopo gli attentati di Parigi.
Un attacco al cuore dell’Europa, che ha sconvolto tutti e anche noi della redazione ci sentiamo di #PrayforParis per la pace e contro l’odio.
Francesca Di Giuseppe