L’Atalanta chiude la stagione 2017/18 al settimo posto e si riconferma in Europa League: la Dea che lo scorso anno sorprese tutto oggi è già certezza
Si fa in fretta a abituarsi alle cose belle. Già, perchè mentre la scorsa stagione sembrava un’ impresa che l’Atalanta fosse arrivata a piazzarsi in zona Europa League, quest’ anno in verità la aspettavamo e sarebbe stato strano non trovarla tra le prime sette.
La sconfitta di ieri in Sardegna – arrivata al 87′ e con un rigore per il pari fallito da Caldara – infastidisce un po’, sinceramente: tutti avrebbero voluto concludere con una vittoria, che comunque non avrebbe inciso ai fini della classifica. Ad ogni modo, Percassi e Gasperini possono ritenersi ampiamente soddisfatti dell’ annata della Dea, impegnata fino a febbraio anche nell’ Europa League e in Coppa Italia: destreggiarsi in tre competizioni non era affatto facile e gli orobici lo hanno fatto con il loro marchio, caratterizzato da gioco brillante e ritmi serrati. Vittorie importanti contro il Napoli in coppa Italia, contro la Roma all’ Olimpico in 10, grosse difficoltà create ai Campioni D’Italia soprattutto in casa nel girone di andata: l’ Atalanta in più occasioni ha dato filo da torcere a tutte le più grandi di casa nostra, dimostrando una compattezza e una determinazione fuori del comune.
In Europa League addirittura gli orobici hanno incantato nel girone eliminatorio: la vittoria sul campo dell’Everton con ben cinque reti resterà la serata più entusiasmante per questa squadra che si è tolta lo sfizio di primeggiare il girone come una veterana. Indubbiamente penalizzata dall’urna, ha comunque messo in difficoltà anche il Borussia Dortmund, ben più avvezzo ai palcoscenici notturni. Il tutto con grande lavoro e sacrificio, sia pur pagando l’inesperienza: tutto serve per la prossima a venire.
Protagonista indiscusso, come l’anno precedente e come il prossimo – salvo clamorose e insospettabili sorprese- è Gian Piero Gasperini, che ha lavorato e lavora in modo straordinario con questi ragazzi: tecnico dotato di enorme feeling con i giovani e in generale capace con i suoi uomini di qualsiasi età, in questa stagione ha avuto come frecce più pungenti nel suo arsenale Cristante, Ilicic e sul finale la sorpresa Barrow. E in aggiunta un bilancio positivo mai visto nella storia del club bergamasco: un utile che sfiora i 27 mln di euro e che è l’emblema di quanto Percassi & co. sappiano lavorare con oculatezza e con riguardo per l’Italia.
Con Spinazzola e Caldara in direzione Torino e Toloi e Cristante corteggiatissimi, anche questa estate ci sarà una mini rivoluzione. Niente paura però: i prodotti migliori vengono sempre dalla cantina della casa, Barrow e Mancini in prima fila. Il patron sicuramente saprà ascoltare le richieste del mister che senza dubbio vorrà tenere alta l’asticella per l’ Europa.
Ultima soddisfazione e non da poco, ben sette in casa bergamasca i convocati per le Nazionali: sono Berisha (Albania), Caldara e Cristante (Italia), Cornelius (Danimarca), Freuler (Svizzera), De Roon e Hateboer (Olanda). Un altro tassello, un altro motivo di prestigio: magari è presto per dirlo, ma questa squadra ha tutti i numeri per cominciare un ciclo.
Daniela Russo