Per la Dea Atalanta è arrivato il momento di sfidare il colosso del girone: il Manchester City.
I bergamaschi non si faranno certo cogliere impreparati e cercheranno di studiare per filo e per segno le mosse della temutissima squadra di Pep Guardiola.
Chissà tra la tifoseria nerazzurra quale saranno gli stati d’animo e quale la curiosità. E chissà se tutti sono al corrente di queste notizie che di seguito vi segnaliamo:
Il suo primo nome è stato un altro
Il Manchester City nasce nel 1880 con il nome di West Gorton Saint Marks: i membri della chiesa, con lo scopo di contenere la violenza scatenatasi tra bande locali, decidono di dare vita a una squadra di calcio che possa limitare il problema utilizzando lo sport come “attività di recupero”.
La prima partita si disputa il 13 novembre 1880 contro una squadra della chiesa di Macclesfield. Saint Marks perde la partita 2–1 e vince una sola partita durante la stagione inaugurale 1880/81.
Sette anni dopo, il nome cambia in Ardwick Association Football Club, dal nome della nuova sede del club che gradualmente passa da meramente dilettantistico a una struttura professionale.
Il club è appartenuto a un thailandese
Prima dell’arrivo degli sceicchi, il club di Manchester – esattamente nel 2007 – fu acquistato dal politico thailandese Thaksin Shinawatra, ex primo ministro, eletto presidente della Thailandia nel 2001 e fondatore di un partito chiaramente populista chiamato “Thai Rak Thai” (“I thailandesi si vogliono bene”).
Sotto il suo patronato siede sulla panchina del City il celeberrimo Sven Goran Eriksson e l’inizio sembra essere scoppiettante. Ma l’annata da promettente rischia di concludersi in tragedia tra la rottura tra Presidente e allenatore, la rottura tra allenatore e spogliatoio e i guai politici di Shinawatra che, coinvolto in uno scandalo politico in Thailandia, fu costretto a vendere dopo soltanto un anno di presidenza.
Fortunatamente arrivano gli sceicchi a in soccorso.
Il primo stemma ufficiale è quello cittadino
Per 70 anni circa il Manchester City ha utilizzato come stemma il medesimo della città di Manchester e anche i successivi a partire dal 1964 sono ispirati comunque a quello cittadino.
Nello stemma sullo sfondo rosso dello scudo si stagliano tre righe che rappresentano i tre fiumi di Manchester: il Medlock, l’Irwell e l’Irk. Sulla sommità dello scudo, una nave in movimento a evidenziare l’economia base della città. L’antilope e il leone, entrambi ai lati dello stesso scudo, portano addosso la Rosa Rossa simbolo della casata dei Lancaster.
I tre fiumi, la nave e La Rosa rosa sono i tre elementi che ancora oggi ritroviamo sullo stemma del Manchester City.
È ritornato grande anche grazie a Roberto Mancini
Il primo allenatore dell’era degli sceicchi è un italiano a noi ben noto, Roberto Mancini, che guida il Manchester City dal 2008 al 2013. Sarà alla guida del tecnico italiano che il club inglese nel 2012 – al termine di una Premier combattutissima con l’altra squadra di casa, lo United -, guadagna solo all’ultima giornata il titolo di Campione d’Inghilterra dopo ben 44 anni dalla volta precedente.
La cosa pazzesca è che fino al 90′ la squadra del Mancio è sotto di una rete: nei 4′ di recupero i Citizens vanno a rete due volte sancendo così il loro successo in extremis, tra le lacrime di gioia della propria tifoseria.
È la squadra di calcio che vale di più
Con i suoi 1270 milioni, il Manchester City è la squadra che vale di più in assoluto. Un valore veramente da capogiro per i Citizens i cui proprietari – come ben sappiamo – non badano certo a spese.
Dato che potrebbe scoraggiare la compagine di Gasperini… Ma solo sulla carta.
Ultima chicca: il City, per la gara di ritorno prevista il 6 novembre, aveva previsto di allenarsi allo stadio Sinigaglia del Como. Tuttavia le condizioni dell’impianto sono state giudicate troppo precarie e la squadra inglese ha dirottato su Milano, annullando tutto.
La decisione della società di Manchester è sicuramente uno smacco per i lariani che di certo sono abituati a ben altri standard… E meno male che la Dea offrirà loro la Scala del calcio!
Daniela Russo