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Aspire Academy: l’industria del calcio che produce talenti in Qatar

La storia dell'Aspire Academy e degli obiettivi del centro sportivo rivoluzionario più grande al mondo

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wikipedia Martin Belam, CC BY-SA 2.0 , via Wikimedia Commons

Aspire Academy, un progetto grandioso e rivoluzionario nato per decreto dell’Emiro Jassim Bin Hamad Al Thany nel 2004, volto a produrre atleti e a dare un’opportunità a chi non ne ha. 

L’accademia a Doha conta su una struttura enorme con due stadi dalla capienza di 110.000 posti in totale. I futuri atleti (nel progetto non rientra solo il calcio) crescono e ricevono educazione sportiva e scolastica

L‘Aspire Academy è un’accademia sportiva con sede nel complesso sportivo Aspire Zone, situato nel distretto Al Waab di Doha. I bambini qatarini entrano a sei anni, i ragazzi di altra provenienza ai tredici anni  e attraverso un’attenta selezione da parte di scout qualificati.

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Il capo degli osservatori  è Josep Colomer lo scopritore di Leo Messi. 

Ma l’Aspire parla anche un po’ Italiano: Valter Di Salvo ha lavorato nelle aree tecniche di Lazio, Real Madrid e Manchester United. Dal 2010 è il direttore della Performance and Science della federazione del Qatar e soprattutto dell’Aspire Academy, la struttura che traccia la rotta delle attività delle nazionali qatariote.

 L’accademia tratta vari sport: tennis, pallamano, basket, ma il core business è il calcio.

L’Aspire è proprietaria di due squadre professionistiche europee: L’Eupen del Belgio e il Cultural Leonesa in Spagna e ha una partnership con il  Leeds.

L’obiettivo è di diventare il “Vivaio di talenti più grande al mondo”  e di ottenere altresì una Nazionale forte.

Ricordiamo che il Qatar ha vinto la Coppa di Asia nel 2019.

Aspire non si limita a selezionare in casa, ma si rivolge al resto del mondo in particolare in Africa, per offrire una possibilità ad una parte di popolazione profondamente colpita dalla povertà.

Il progetto si chiama Foot ball dreams lo scopo è di offrire un sostegno a paesi in via di sviluppo, seguendo e facendo studiare giovani meritevoli e di talento.

 

I ragazzi entrano con il sogno di sfondare e qualcuno ci riesce.

L’Accademia ha una struttura articolata e organizzata in modo da tale da mandare i futuri professionisti a fare esperienza in Europa.

Un esempio è Moussa Waguè, difensore senegalese che dal Qatar passando per il  Belgio è arrivato al Barcellona.

km2bp @ Mapillary.com, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

L’Academy funziona più o meno come un’università, sono previsti programmi simili all’Erasmus che  facilitano chi desidera effettuare un anno in un club europeo. Tutti ingredienti positivi a creare giovani atleti il cui obiettivo è farsi strada nel mondo.

L’ l’Academy provvede a tutto compresa un’istruzione superiore. L’ambiente creato è sereno, ricco di infrastrutture dove ci si allena e si gioca senza pensieri.

 

 

Sebbene Aspire Academy sia osservata  con perplessità, comincia a dare i suoi frutti. La stessa Nazionale può attingere direttamente, e se il progetto sta funzionando è merito delle idee visionarie di De Salvo. 

Anche se osservata con perplessità l’Academy è considerata un modello da seguire e dal quale prendere ispirazione anche dai club europei di maggiore esperienza.

La certezza  è che il Qatar crede nell’industria calcistica e si sta mobilitando per diventare un punto di riferimento internazionale.

 

Cinzia Fresia

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