AS Roma femminile, terzo posto…nonostante gli infortuni

Due importanti calciatrici della Roma sono alle prese con infortuni al ginocchio. Scopriamo quali possono essere i fattori predisponenti per questo tipo di sciagura

0
382

Mentre la Juventus Women brinda al titolo di Campionesse d’inverno con una giornata di anticipo, la Roma segna 6 gol all’ultima della classifica, Orobica, e si aggiudica il terzo posto in classifica a un punto dalla seconda, Fiorentina.

Una doppietta della centrocampista norvegese Andrine Stolsmo Hegerberg e della giovane promettente Annamaria Seturnini oltre al gol di Manuela Coluccini e la francese Lindsey Thomas.

Una valanga di gol per far ben sperare l’allenatrice Elisabetta Bavagnoli, nonostante i due importanti infortuni di Manuela Giugliano e Federica Di Criscio.

La regista-fantasista Manuela Giugliano ha una distorsione al ginocchio rimediata nella partita contro la Juventus con un bollettino medico che riporta: trauma distorsivo al ginocchio destro con distrazione del primo grado del legamento collaterale mediano con dei tempi di recupero ancora molto incerti.

Federica Di Criscio è stata invece operata 10 giorni fa, dopo un fallo subito nella partita contro l’Inter; per lei un trauma distorsivo al ginocchio destro con lesione del crociato anteriore. Di norma i tempi per rientrare in campo con un infortunio di questo tipo sono di 6 mesi. Quindi, stagione finita per Federica.

Il ginocchio è l’articolazione più vulnerabile dell’intera catena cinetica dell’arto inferiore.

La frequenza di queste lesioni in ambito femminile è nettamente superiore se confrontata con atleti di sesso maschile.

L’elevata incidenza delle lesioni del legamento crociato anteriore nelle donne che praticano attività sportiva e in particolare calcio, è determinata da fattori anatomici biomeccanici, ormonali e ambientali.

Le donne hanno una conformazione del bacino diversa dagli uomini, un valgismo delle ginocchia più accentuato e lassità legamentose funzionali articolari.
Inoltre, corrono in maniera più eretta, hanno minor flessione del ginocchio e dell’anca. Queste caratteristiche se da una parte possono agevolare la tecnica nelle ragazze dall’altra le espongono a questo tipo di infortuni.

Secondo studi su atlete di sesso femminile, molti autori americani hanno evidenziato un alto numero di lesioni al legamento crociato anteriore nella fase ovulatoria del mestruo che si verifica in genere tra il decimo e il quattordicesimo giorno del ciclo. Questo periodo è caratterizzato da un aumento significativo dei livelli di estrogeno e da una diminuzione dei livelli di relaxin che è l’ormone che serve per mantenere il tessuto connettivo integro e indirettamente interviene sul collagene. Una diminuzione di relaxin produce accertate difficoltà digestive, intestinali, mal di testa, aumento precoce della fatica, dolori articolari e muscolari.

L’esercitazione della flessibilità dell’atleta dovrebbe essere parte integrante di ogni allenamento: applicandola con stretching particolare regolarmente in ogni riscaldamento e nella preparazione immediata alla gara, con tavolette propriocettive e strutture instabili per rafforzare nella prevenzione degli infortuni.

E’ scientificamente provato che le fluttuazioni ormonali femminili sono un fattore predisponente a questi tipi di fratture al ginocchio, con la fase ovulatoria come precedentemente scritto, dove si verificano solitamente gli infortuni e di contro la fase follicolare (dal primo al nono giorno del ciclo) dove se ne verificano molto meno.

Si osserva, infatti, nel periodo pre mestruale rispetto a quello mestruale, un incremento del peso corporeo delle atlete. I periodi post mestruale e post ovulatorio sono caratterizzati da una più grande mobilità articolare con un relativo aumento della flessibilità ed una più alta attività neuromuscolare.

Tutto questo per far capire che si dovrebbero considerare questi aspetti anche nell’impiego delle ragazze alle gare, al fine di non rischiare troppo. Certo, dipende molto dal fisico di ogni atleta e dagli aspetti ormonali soggettivi ma non bisogna assolutamente sottovalutare queste evidenze scientifiche.

Auguriamo alle giocatrici della Roma infortunate di tornere in campo più forti di prima e speriamo per che in futuro non sottovalutino quanto evidenziato.

 

Laura Pressi