Artëm Dzyuba è il capitano della nazionale russa. Attaccante dello Zenit San Pietroburgo è soprannominato La Torre per la sua statura, è alto infatti 1.96 cm.
Miglior marcatore di sempre con la nazionale russa si è fatto conoscere in madre patria e all’estero non solo per le doti calcistiche ma anche per la vita extracampo: furti, video a luci rosse, rapporto pessimo con gli allenatori…è un vero bad boy.
Fino al novembre 2020 era stato escluso dalla nazionale russa nonostante il ruolo di capitano e uomo simbolo a seguito della diffusione di un video a luci rosse.
L’attaccante si è subito scusato ma è stato comunque allontanato dalla nazionale per qualche mese.
Una delle prime bravate di Dzyuba risale all’estate 2009 quando l’attaccante dello Zenit, all’epoca ventunenne e giocatore dello Spartak, venne accusato di aver rubato 23mila rubli, circa 250 euro, dal portafogli del compagno di squadra Vladimir Bystrov durante il ritiro in Austria. La squadra per evitare problemi mandò via entrambi: Bystrov allo Zenit e Dzyuba in prestito in Siberia.
Il capitano della nazionale russa negò e continua a negare ancora oggi di essere il responsabile del furto.
Nel 2015 uscì un altro filmato a luci rosse che mise nei guai il ragazzone russo. I paparazzi, infatti, lo beccarono in auto in un momento intimo con la presentatrice russa Maria Orzul.
Fu un grande scandalo: sia il calciatore che la presentatrice erano sposati, nonostante il tradimento la moglie di Dzyuba decise di perdonarlo mentre Maria Orzul divorziò dal marito.
I video hot sembrano un vero e proprio punto debole per La Torre: l’ultimo risale al 2019 quando decise di festeggiare la vittoria del campionato dello Zenit facendosi riprendere nello spogliatoio mentre mimava un rapporto sessuale con il compagno di squadra iraniano Azmoun.
“Stavo cercando di stabilire relazioni diplomatiche con l’Iran” si giustificò, con ironia.
Etichettato da tanti allenatori come “rovina spogliatoi”, ha quasi sempre avuto rapporti difficili e complicati con i commissari tecnici. Tra questi l’attuale ct della nazionale italiana Roberto Mancini.
I due erano insieme allo Zenit nella stagione 2017/2018 e il rapporto era tutt’altro che idilliaco.
Mancini gli ripeteva più volte di essere “come Balotelli” e che la sua presenza “rovinava lo spogliatoio”, Dzyuba non si curava troppo dell’opinione dell’allenatore che ridendo lo definiva: “un isterico arrogante”.
Il loro rapporto ha toccato il punto più critico a seguito di una partitella in allenamento, quando l’allenatore gli chiese di andare in porta ma Dzyuba rifiutò.
Fu inevitabile il litigio tra i due e alla fine dell’allenamento Mancini andò dai dirigenti che decisero di spedire l’attaccante all’Arsenal Tula.
Ma Artem decise di vendicarsi: aspettò con ansia la partita contro lo Zenit, pagò 150.000 euro di penale per scendere in campo, dato che una clausola nel contratto glielo impediva, giocò e segnò esultando in faccia a Roberto Mancini.
Rapporto un po’ burrascoso anche con il ct della nazionale russa Cherchesov.
L’allenatore è orgoglioso dei suoi baffoni e nell’estate 2017, Dzyuba lo prese in giro su Instagram mimando i baffi del ct in una storia assieme all’amico Kokorin.
Anche in quell’occasione venne escluso, insieme all’amico e compagno di squadra, dalla nazionale durante la Confederations Cup.
Durante il Mondiale in Russia, riprese il suo posto alla guida dell’attacco e dopo aver segnato contro la Spagna agli ottavi di finale esultò in stile militare in onore di Cherchesov.
L’ultima follia risale a quest’anno.
Lo Zenit vince lo scudetto in Russia e durante i festeggiamenti Dzyuba si presenta in campo travestito da Deadpool, supereroe Marvel interpretato da Ryan Reynolds nella fortunata saga cinematografica.
Forse non a caso ha scelto l’eroe-antieroe dotato di un forte e per certi versi macabro senso dell’humor.
Artem Dzyuba ama far parlare di sé, non solo in campo a suon di gol ma anche al di fuori.
Ha recentemente promesso che farà il bravo davvero, possiamo fidarci?
Per il momento siamo curiosi di vedere cosa combinerà a EURO 2020!
Michela Asti