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Antonio Conte: non rimane che lo scudetto, ancora

Antonio Conte: non rimane che lo scudetto, ancora. Il tecnico pugliese colleziona successi in Italia ma non in Europa, dove colleziona figuracce

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Non rimane che lo scudetto per Antonio Conte. L’Inter è fuori da tutte le competizioni europee –  non solo dalla Champions ma anche dall’Europa League –  e adesso l’obbiettivo prioritario della stagione rimane il titolo, per salvare un’annata finora fallimentare.

 

Le aspettative non erano di certo queste, il club meneghino aveva deciso di puntare sull’allenatore più pagato della Serie A anche per rilanciare la squadra in Europa, ma è evidente che le cose non siano andate come immaginato. In questo clima di delusione generale, nel mirino non può che finire lui: il tecnico.

Antonio Conte continua a vincere in Italia, ma non fuori dai confini nazionali e questo comincia a infastidire parecchi tifosi nerazzurri, a cui non resta che sperare nello scudetto, ma comincia a far sorgere anche qualche interrogativo.

Fonte immagine: profilo Twitter ufficiale Inter
Fonte immagine: profilo Twitter ufficiale Inter

Il rapporto del tecnico pugliese con l’Europa non è mai stato idilliaco, ormai è cosa nota. Il fallimento in Champions con l’Inter fa tanto rumore, quanto quell’eliminazione inaspettata della Juventus con il Benfica in semifinale di Europa League nel 2014. Allora “I portoghesi hanno fatto solo ostruzionismo”, ora “Chi gioca contro di noi stravolge il proprio sistema per pararci”.

Stessa musica, stesso risultato: una figuraccia europea. 

Lo Shakhtar, è vero, ha stravolto il suo sistema di gioco, ma caro Conte chi non lo farebbe? Le squadre studiano l’avversario, si preparano, e fare partite identiche, senza nessuna variante, non aiuta sicuramente. Difficile smuovere il pugliese dal modulo che ormai ha fatto suo, difficile vederlo schierare giocatori diversi, nonostante abbia elementi di qualità in panchina che potrebbero ribaltare i match. 

Quando la squadra è vicina al salto di qualità si scioglie come neve al sole. Concretezza poca e la grinta, purtroppo, da sola non basta. Certo, un po’ di sfortuna nell’ultima gara di Champions ci sarà anche stata, magari può esserci stata anche qualche svista arbitrale, ma i sei punti in sei gare e l’ultimo posto nel girone dovrebbero farlo quantomeno riflettere.

Fonte immagine: profilo Twitter ufficiale Inter
L’inter, tra le big europee, scompare. Le squadre avversarie sembrano  conoscere per filo e per segno le mosse dei nerazzurri e il club meneghino non sembra avere idee.  Il pugliese ammette di avere un piano B e di non volerlo svelare. Ma quale sarebbe?Soluzioni alternative, fino ad ora, non si sono viste. 
E di questo passo in Europa, più che un piano B, servirà il lato B.

 

In compenso però c’è tanto nervosismo, che sicuramente non aiuta, così come non aiuta l’arroganza o la costante voglia di giustificare l’ingiustificabile. Spesso, un “mea culpa” o un “ci dispiace” aiuterebbero più di mille altre parole. 

Ma adesso testa al campionato, che è l’unico obiettivo rimasto. Ad Antonio Conte non rimane che lo scudetto, ancora. A maggio poi si tireranno le somme.

Alessandra Cangialosi

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