Sheva, il biondo bimbo ucraino diventato il più forte del mondo
A Dvirkivščyna, Ucraina, nasce il 29 settembre 1976 l’uomo destinato a diventare negli anni uno dei calciatori più forti a livello internazionale: Andrij Shevchenko.
Raccontare la sua carriera in poche righe è impossibile, ci soffermeremo quindi sulle tappe fondamentali del suo percorso calcistico, che sono valse il Pallone d’oro e un posto nella storia del calcio mondiale.
Sheva, (così soprannominato) di ruolo attaccante, è cresciuto nelle giovanili della Dinamo Kiev, dove raggiunge la prima squadra nel 1994.
Qui arriva la sua maturità sportiva disputando 117 partite in 5 anni e segnando 60 gol.
Da allora, per lui, è stato tutto un crescendo, tant’è che nel 1999 viene chiamato dal Milan di Berlusconi, che vede in lui il giocatore giusto per rinforzare una squadra già fortissima.
Il nuovo bomber rossonero entra nel cuore dei tifosi a suon di gol e “regala” ai compagni la Champions League nel 2003, realizzando il rigore della vittoria nella finale contro la Juventus allo stadio Old Trafford di Manchester. Foto di:https://sg.toluna.com
Dopo la conquista della “coppa dalle grandi orecchie”, nel 2004 arriva la soddisfazione più grande per un calciatore, la sua conferma definitiva nell’olimpo dei grandi: il Pallone d’oro.
Come tutte le favole più belle, arriva anche una fine; nel 2006 Sheva dice addio al Milan per trasferirsi in Inghilterra, al Chelsea, dove, però, non ha la stessa fortuna.
Il destino lo riporta a Milano, con la formula del prestito con diritto di riscatto.
A fine anno la dirigenza rossonera decide di non riscattare il suo cartellino e il giocatore torna a Londra per rientrare a casa, alla Dinamo Kiev dove chiude la sua sfolgorante carriera, ricca di successi: 5 campionati ucraini, 3 Coppe d’Ucraina, una Coppa Italia, uno Scudetto, una Supercoppa italiana, una Coppa d’Inghilterra, una Coppa di Lega inglese, un Community Shield, una Supercoppa d’Ucraina, una Champions League e una Supercoppa UEFA.
Barbara Roviello Ghiringhelli