Andrea Pirlo, che a maggio darà l’addio al calcio, si dedicherà a fare crescere l’azienda vinicola di famiglia che esporta anche all’estero e con un nuovo accordo arriva in Cina
L’accoppiata calciatori – produttori di vino non è di certo inconsueta.
Lo scorso anno, ad esempio, è stato l’ex della Juventus Hernanes a investire nel succo di Bacco, nella zona vinicola dell’astigiano.
E’ notizia di questi giorni che anche Andrea Pirlo, che darà l’addio al calcio il 21 maggio a San Siro, dopo aver inebriato con le sue traiettorie i tifosi, farà altrettanto con i suoi vini, protagonisti tra l’altro sere fa a Milano di una cena esclusiva al Just Cavalli, abbinati ai piatti dello chef Fabio Francone.
Pirlo si dedicherà in particolare a vagliare progetti e a contribuire a un ulteriore crescita dell’azienda agricola di famiglia nel bresciano (che ha la supervisione di enologi di grande esperienza), la Pratum Coller srl, fondata nel 2007 e che attualmente produce diverse etichette tutte biologiche tra bianco, rosato e rosso, tra le quali il Nitor, il Marzì e l’Arduo.
Pirlo del resto non ha mai fatto mistero delle sue radici e dell’importanza delle stesse, menzionando più volte come da ragazzo partecipava alla vendemmia corale della sua famiglia ed è così che ha iniziato ad amare il vino e la tradizione che c’è dietro.
La sua azienda, tra l’altro, vende anche in America e ha appena chiuso con accordo con la Cina che consentirà un’ulteriore espansione.
Unico neo (forse) non poter condividere degustazioni e accostamenti alcolici con la compagna, astemia.
Silvia Sanmory