Quello tra Andrea Barzagli e la Juventus sembrava un amore che non sarebbe finito mai, un colpo di fulmine tra il difensore toscano e la vecchia Signora: lo stesso Andrea ha ammesso l’ammirazione per i colori bianconeri pubblicamente e il rammarico di non esserci arrivato prima.
Acquistato dal club tedesco Wolfsburg per soli 300.000 euro, Andrea Barzagli trova l’apice della sua carriera proprio nella Juventus vincendo 8 scudetti consecutivi e vari titoli, in poco tempo diventa titolare inamovibile sia nella Juve che in Nazionale.
Amatissimo dai tifosi, Andrea Barzagli lo scorso anno si rende conto che è giunto il tempo di lasciare il calcio giocato e dedicarsi ad un altro genere di attività, sempre correlata al suo sport.
Ecco l’occasione: la Juventus lo ingaggia nello staff tecnico di Maurizio Sarri come allenatore dei difensori, ruolo perfetto per restare nell’ambiente che tanto ha amato e dove ha costruito una carriera a dire poco unica.
Sembrava la naturale quadratura del cerchio, ma dopo il lockdown conseguente al Covid – periodo trascorso nella sua casa in Umbria con la famiglia – è giunta, un po’ a sorpresa, la decisione di lasciare la Società.
Una scelta sofferta a suo dire, ma effettuata con il cuore.
Il desiderio di Andrea è quello di ricongiungersi con i suoi cari, quindi l’idea di trasferirsi a Firenze e valutare altre opportunità.
É comprensibile che le famiglie dei calciatori siano costrette a adattarsi spesso ai cambiamenti di residenza imposti dal lavoro. Forse Andrea ha compreso quando fosse importante un’attività che gli permettesse di stare vicino a sua moglie e ai figli.
Alcune indiscrezioni invece hanno indicato un’incompatibilità con Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, circa le strategie da seguire nel reparto difensivo.
Comunque è probabile che tra i due non sia un divorzio definitivo, ma un arrivederci: l’affetto, la gratitudine verso questo club sono evidente e Andrea lo ha sempre dimostrato con i fatti e le parole.
Barzagli valuterà con calma il suo futuro nell’ambiente del calcio e nel frattempo non starà certo con le mani in mano: da tempo si occupa di cantine vinicole, una passione nata quando giocava a Palermo.
Ha scelto la Sicilia come base di partenza, sbarcando in una piccola DOC, Faro, tra il mare di Messina e Monte Poverello: in quella zona le viti prosperano da secoli, il suo vino di punta – il Faro di Casematte – ha avuto il massimo punteggio (tre bicchieri) del Gambero Rosso dal 2016 ad oggi.
Grazie a Andrea Barzagli, al suo amico Gianfranco Sabbatino – un commercialista siciliano – e a altri vignaioli le antichissime vigne continuano a vivere.
Nel frattempo il calcio può aspettare.
Cinzia Fresia