Andrea Agnelli, una lettera indirizzata agli azionisti della Juventus
il Presidente della Juventus scrive una lettera agli azionisti nella quale spiega il bilancio in passivo ma invita comunque a guardare al futuro con ottimismo
Andrea Agnelli, Presidente della Juventus, ha scritto una lettera agli azionisti in prossimità dell’assemblea.
“Dobbiamo impegnarci a fare bene, ma ricordandoci che una cosa fatta bene può essere sempre fatta meglio”
cit. Edoardo Agnelli 1892-1935
Il Presidente Agnelli ha deciso di effettuare un chiarimento verso chi investe denaro sulla Società attraverso la pubblicazione di una lettera diretta agli azionisti.
Agnelli ha sentito il desiderio di spiegare le motivazioni per le quali la Juventus ha accumulato un passivo in bilancio di 210 milioni di euro.
Il contenuto spazia su diversi argomenti.
La lettera inizia citando le attività degli ultimi 10 anni in cui il brand è cresciuto soprattutto nei ricavi. Il risultato è frutto di una progettualità commerciale con Stadium e Villagee sportiva con Under23 e Women.
Il Presidente nella sua premessa si ritiene ottimista e reputa la Juventus pronta a superare la crisi con importanti mezzi finanziari messi a disposizione dalla Società.
“I danni causati sono stati ingenti. Intere linee di ricavo sono scomparse…”
La principale causa del dissesto finanziario è la pandemia da Covid-19. Le conseguenze hanno colpito tutte le attività compresa l’imprenditoria del calcio e quindi anche la Juventus.
Nonostante i costi non si siano abbassati, alcuni settori di ricavi sono improvvisamente scomparsi.
Sempre secondo il Presidente, il ritorno del pubblico allo stadio non risolverà i limiti emersi durante la pandemia di gestione del calcio in generale.
Agnelli evidenzia la modifica del ruolo delle “Istituzioni del calcio” in precedenza indipendenti e garanti della giusta applicazione delle regole, attualmente trasformato in “organizzatori, broker, distributori del prodotto calcio e beneficiari e distributori dei proventi stessi”.
Il numero 1 della Juventus continua citando l’importanza della generazione Z quella dei giovani dai 12 – 21 anni come bacino d’utenza. Per avvicinarsi ad essa è importante sfruttare le possibilità che offre il mondo della tv digitale.
Il fatto di aver allargato la possibilità di seguire le partite diversamente dalla tv tradizionale permette al fruitore una maggiore libertà di scelta del mezzo a disposizione.
Andrea Agnelli sente il dovere di chiarire altresì la questione Super lega nata non come “colpo di stato” ma “come competizione che propone di offrire al mondo il miglior spettacolo calcistico” soggetta a delle regolamentazioni corrette e a tre principi fondamentali di stabilità calcistica come:
– un nuovo organo di controllo condiviso per il monitoraggio dei costi;
– un impegno di solidarietà e mutualità reciproca;
– la centralità delle competizioni europee, e un nuovo concetto di meritocrazia al di là delle prestazioni sportive.
Il Presidente tende a “giustificare” alcuni aspetti di gestione andati male e ma che non gli fanno abbandonare il progetto Super lega.
“La crisi ha, inoltre, interrotto la costante crescita del valore complessivo delle transazioni per l’acquisizione e cessione delle prestazioni dei calciatori.”
E’ la risposta verso l’accusa alla dirigenza di non aver gestito al meglio, ingaggi e contratti di calciatori non propriamente da Juventus.
Il Presidente rifiuta l’opinione comune circa un’inadeguatezza della gestione globale del gruppo attribuendo le cause verso l’esterno, e sottolineando in realtà l’impegno costante, corretto e puntuale della Juventus nell’applicazione delle regole.
In attesa dell’aumento di capitale (ultima possibilità) la Società sta lavorando per la ripresa: la posizione in classifica della Serie A non scoraggia il club che, insieme al tecnico Massimiliano Allegri, vuole dar vita a una squadra competitiva e vincente.
Andrea Agnelli conclude garantendo la massima serietà della Società e di avere dalla sua tutto il sostegno della famiglia coinvolta da oltre un secolo nella proprietà di questa leggendaria squadra.
Il Presidente è chiaro nell’esposizione dei fatti e nelle intenzioni e, il primato nel girone Champions e la vittoria del Derby, fanno sperare che il processo di recupero stia portando i primi risultati.
Cristian Zaccardo, Campione del Mondo nel 2006 e difensore inamovibile nell'undici titolare dell'Italia dal 2004 al 2007.
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